Roccastrada (GR): Nasce una nuova oasi

Un grande Parco affidato, in gestione, ai cacciatori, e in particolare alla Federcaccia. Proprio così, anche l’Amministrazione Provinciale, insieme ai comuni di Grosseto, Campagnatico, Roccastrada e Civitella Paganico, interessati all’iniziativa, ha riconosciuto ai cacciatori la qualifica di “protettori dell’ambiente”, affidando a loro la nuova “Oasi di protezione di Monteleoni”, 1100 ettari di territorio, dagli inizi degli anni ’60 del secolo scorso divieto di caccia, che si estende dalle Versegge fino al comune di Roccastrada.

La convenzione è stata firmata l’estate scorsa e il comitato di gestione ha già espresso il suo presidente nella figura di una persona molto nota, anche nell’ambiente della caccia, qual è il dottor Francesco Nisi, già direttore bancario in città. “Vorremmo creare strutture- spiega Francesco Nisi – come quelle del Parco della Maremma, sempre che l’Amministrazione Provinciale ci sostenga”. E la Provincia lo farà di sicuro perchè l’iniziativa è assolutamente meritoria e condivisibile. Francesco Nisi pensa di utilizzare l’Oasi anche come strumento didattico:”Vogliamo spingere i giovani, attraverso il contatto con le scuole, a prendere coscienza del nostro patrimonio naturale: il comprensorio di Monteleoni è un paradiso, sia come collocazione geografica che come ricchezza di ruderi storici e per quanto riguarda la flora e la fauna”.

Naturalmente, la creazione dell’Oasi di Monteleoni, porrà anche fine anche a quei fenomeni di bracconaggio che in questa area sono stati frequenti. La presenza di Federcaccia ma anche di Provincia e Forestale, con le loro guardie venatorie e ambientali, sicuramente non faciliterà i blitz notturni di chi faceva la posta ai cinghiali o anche ad altri animali. Il territorio si estende in una fascia quasi esclusivamente boschiva, si arriva al 98% : esattamente sono 1077 ettari, che vanno dalle Versegge, area di demanio militare, fino a Roccastrada interessando, come detto, i comuni di Grosseto (con gli agglomerati urbani medievali di Batignano e Montepescali), Campagnatico con Montorsaio, Civitella Marittima con Paganico e Roccastrada con Sticciano.

L’Oasi consentirà di salvaguardare un patrimonio naturale di altissimo interesse, come quello del comprensorio di Monteleoni, già considerato Sir, sito di importanza regionale e Sic, sito di importanza comunitaria. La convenzione del 29 giugno di quest’anno con la Federcaccia, sezione provinciale di Grosseto, e l’istituzione del comitato di gestione presieduto da Francesco Nisi, rappresentano le garanzie per il successo dell’iniziativa. La cima di Monteleoni, 616 metri sul livello del mare, è circondata dai resti di un muraglione antico, costruito a secco come le mura ciclopiche di Roselle. Nessuno ha mai chiarito perchè questa costruzione sia stata collocata in quest’area e quale funzione avesse. Forse rappresentava la difesa di un antico insediamento, risalente all’età del bronzo o forse un recinto per radunare e mantenere sotto controllo il bestiame. Una spiegazione precisa comunque, vogliamo di nuovo sottolinearlo, non c’è. Sempre sulla vetta di Monteleoni ci sono tracce storiche di una chiesa (bolla papale del 1188), della quale si sono perse le tracce, in quanto abbandonata, nel sedicesimo secolo. E sul punto più alto di Monteleoni c’è anche un cippo in cemento che sosteneva una struttura utilizzata per fare rilevazioni trigonometriche di tutto il comprensorio.

Ancora più in basso, il gioiello dei gioielli, il Convento della Nave, un Paradiso in mezzo al bosco, legato alla figura di san Bernardino da Siena, vicino a Montorsaio, che ospitò l’Ordine dei Mendicanti e lo stesso San Bernardino che scelse questo eremo maremmano per il suo ritiro spirituale. Nel 1300 il Convento divenne rifugio dei fraticelli eretici seguaci di fra Dolcino e scacciati poi dal beato Tommaso di Scarlino. Quindi nel 1400 giunsero i frati minori osservanti e nel 1750 venne abbandonato e trasformato in fabbricato rurale. Proprio a fianco della costruzione che è stata recentemente abitata anche da giovani ex Nomadelfi (ricordiamo per esempio quel grande personaggio e artista che è Marco di Nomadelfia), c’è un leccio secolare chiamato appunto il Leccio di San Bernardino. Tutte queste notizie saranno presto pubblicate in un volume che Francesco Nisi intende dare alla stampa e distribuire nelle scuole grossetane con l’aiuto dell’ Amministrazione Provinciale di Grosseto

Giancarlo Capecchi per corrieredimaremma

Roccastrada (GR): Nasce una nuova oasiultima modifica: 2010-12-31T17:05:13+01:00da minobezzi1
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