Livorno: Un parco tematico (e mediceo)

Antonio Papini pder il corrieredilivorno

Gennaro Ceruso, nato a Napoli nel 1944, cecinese fino al 1962 e da allora livornese a tutti gli effetti, si presenta all’appuntamento con alcune ricette “rivoluzionare” per l’economia e il turismo sia livornese che per l’intera sua provincia. Già da tempo in città circolavano voci su questo progetto e grazie alle elezioni abbiamo avuto l’opportunità di conoscere colui che le ha pensate e cercato di mettere in atto in questi anni.

Signor Ceruso, come mai è stato così difficile rintracciarla? “In verità i miei progetti, in questi anni sono stati molti e di genere differente. Mi sono spesso proposto alle autorità locali, ma nessuno ha avuto il desiderio di ascoltarmi. Io mi sono presentato sempre a titolo gratuito, senza nessun interesse economico personale. Le mie idee erano rivolte solo al bene comune e a cercare di risollevare dalla polvere Livorno, che nel turismo, forse più che in altri settori, mi sembra peggiorare sempre di più anno dopo anno”.

Scusi, non capisco, lei dice che si è rivolto direttamente ai politici e alle autorità cittadine e nessuno ha voluto riceverla, pur presentandosi come un benefattore? “Esatto, basti pensare che l’intero progetto al quale sto lavorando da anni potrebbe essere interamente sovvenzionato con i fondi della Comunità Europea. Poi basterebbe far pagare 1 euro ogni biglietto a tutti i turisti che attraccano a Livorno con le navi da crociera e non solo l’intero proteggo vivrebbe tranquillamente di vita propria, ma potrebbe finanziare ulteriori attività sempre legate al turismo e alla cultura”.

Appunto, parliamo di cultura… “Molto volentieri. Diciamo che da comune cittadino ho sempre considerato la mia città e la sua provincia come una grande famiglia che dovrebbe progredire senza mai lasciare nessuno indietro. Purtroppo, in tutti questi anni, la situazione di questa grande famiglia è andata sempre più peggiorando e questo ha rappresentato, per me, un continuo motivo di sofferenza. In particolare la situazione di Livorno, una città allo sbando che sembra ormai preda di lupi e pescecani, mi ha anche fatto pensare di trasferirmi all’estero con tutta la mia famiglia. Ovviamente, ben sapendo quanto sia facile pensare che le proprie idee siano migliori di quelle di altri, mi sono anche messo alla prova partecipando a due concorsi indetti dalla Regione Toscana ed in entrambi i casi le idee presentate sono risultate vincitrici in quanto capaci di favorire lo sviluppo del territorio e di generare nuovi e duraturi posti di lavoro. Confortato da questi risultati, è stato più facile, per me, parlare in ogni occasione delle grandi potenzialità del nostro territorio e rammaricarmi per l’incapacità dei nostri amministratori di operare per il bene della collettività”.

Ci spieghi meglio quale sarebbe il suo progetto. “Quando parlo di turismo e cultura mi riferisco non certo ad iniziative estemporanee che servono solo a sindaci o assessori per mettersi in mostra, ma a un vero progetto assolutamente originale che coinvolgerebbe l’intero territorio della provincia di Livorno valorizzando la sua autenticità ed originalità storica, oltre alle sue molteplici specificità”.

Come dire, una sorta di parco tematico, se ben capisco, come quello degli Etruschi a Grosseto. “Esattamente, ha centrato in pieno la mia idea. Anche se con sostanziali differenze. Ora le spiego meglio: l’obiettivo del mio progetto, che tende alla creazione di sviluppo e nuova occupazione, è quello di realizzare, nella forma giuridica di fondazione, il Parco Tematico “L’Arcipelago e la Costa del Granducato Mediceo di Toscana” interamente dedicato alla storia e alla cultura del periodo che va dall’inizio del 1500 alla fine del ‘600, e dove proprio il territorio della Provincia di Livorno, con la sua autenticità ed originalità storica, diventerebbe l’elemento cardine del Parco, pur non trascurando la creazione e l’utilizzo di adeguate sinergie con il resto della Toscana”.

Niente etruschi, allora. Ma, casomai, Alessandro e Cosimo I de Medici, tanto per fare qualche nome “Esattamente come dice lei. Per garantire uno sviluppo coerente con l’intero progetto, il Parco Tematico dovrebbe essere articolato su tre aree a tema: “Livorno Medicea”, “Arcipelago Mediceo”, “Costa Medicea”. Poi all’interno, tra loro intimamente collegate e coordinate, troverebbero spazio e valorizzazione le specificità delle singole zone, affinché il tutto rappresenti un “pacchetto turistico” veramente unico ed irripetibile che, inoltre, andrebbe anche a salvare il territorio dal continuo degrado a cui stiamo assistendo da anni”.

Mi scusi, a parole è tutto bello, ma i soldi dove li trova? “Il pacchetto può essere interamente finanziabile con i fondi europei. Sarebbe organizzato in modo da essere “appetibile”, per i turisti, per 365 giorni all’anno e ciò consentirebbe un’adeguata base di reddito costante per tutto il territorio; non mancherebbero neppure iniziative particolari che, sapientemente distribuite nel territorio e nell’arco dell’anno, rappresenterebbero un’ulteriore occasione di richiamo e di promozione per l’intero Parco Tematico”.

Ci dica qualcosa in più. Nello specifico cosa vorrebbe realizzare. “Per necessità di sintesi, non posso entrare troppo nei particolari dell’intero progetto; particolari che, invece, essendo già stati individuati e valutati, verranno divulgati una volta costituita la fondazione. Tra le altre cose, la loro divulgazione dimostrerà anche la cecità e la scarsa lungimiranza di quanti hanno, fino ad ora, preteso di gestire ed amministrare la cosa pubblica”.

Quindi ci vuol dire che il progetto è già pronto. “Sebbene l’idea fino ad ora esposta sia sufficientemente innovativa e originale, la novità assoluta è rappresentata dal fatto che, essendo i confini del Parco coincidenti con quelli del territorio della provincia di Livorno, è ovvio che un Parco con queste caratteristiche non potrà essere gestito in modo che gli utili vadano, come spesso accade, solamente a pochi imprenditori o amministratori pubblici o a loro amici e parenti. Il Parco, gestito da una fondazione, esisterà e sarà unico nel mondo proprio perché tutti i cittadini della provincia livornese riceveranno, per il solo fatto di farne parte, i benefici derivanti dalla gestione del Parco stesso”.

Mi sembra quindi di capire che lei ricerchi un intreccio tra pubblico e privato. “Sì questo è quello a cui tendo. Questa forma di gestione ci consentirà di realizzare anche un costruttivo intreccio tra privato, pubblico ed associazionismo che assicurerà adeguati vantaggi per tutti i cittadini del Parco Tematico. Duemila anni fa l’orgoglio più grande era poter dire civis romanus sum ovvero sono cittadino romano, una locuzione latina che indicava l’appartenenza all’Impero Romano. Oggi, con l’avvento del Parco Tematico, l’orgoglio più grande sarà quello di poter dire “sono un cittadino del grande Parco de l’Arcipelago e la Costa del Granducato Mediceo di Toscana”. Quindi, complessivamente, un progetto ed una forma di gestione assolutamente innovativi per ricordare che servire la collettività è già un onore, il resto (la parte economica) è un premio proporzionato al benessere distribuito”.

A noi non resta che farle il nostro in bocca a lupo, sperando di poterla ospitare ancora una volta sul nostro giornale, quando verrà posta la prima pietra. “Grazie a voi per avermi dato la possibilità di illustrare il mio progetto ad un pubblico più vasto, con la speranza che, almeno questa volta, le mie idee vengano raccolte, o almeno valutate da chi di dovere”.  

Livorno: Un parco tematico (e mediceo)ultima modifica: 2009-05-29T12:41:05+02:00da minobezzi1
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