Pontremoli (MS): Falò di Natale

Folklore e Tradizioni storiche di Natale in Toscana con i falò in Lunigiana, le fiaccole di Abbadia San Salvatore e sul monte Amiata la fiaccolata di Santa Fiora. Una tradizione ancestrale che rivive nei mesi di dicembre e gennaio.

Ogni anno si ripete a Pontremoli una tradizione ancestrale, una sfida tra due parrocchie e due patroni che fanno a gara per il falò più grande e durevole, accatastando legna e arbusti in quantità. La rivalità medievale tra Guelfi e Ghibellini, che obbligò Castruccio Castracani a dividere la città in due con la fortezza di cui oggi solo rimane il Campanone, si riflette nei bagliori dei due falò. Due notti magiche che illuminano la notte pontremolese e si riverberano sulle case del centro storico. Il 17 gennaio la parrocchia di San Nicolò accende il suo falò nel greto del fiume Magra, mentre quella di San Geminiano il 31 gennaio in quello del Verde.

A Santa Fiora (GR) ai piedi del monte Amiata
si svolgerà il 30 di Dicembre, come tutti gli anni, una bellissima manifestazione denominata la fiaccolata. La festa si svolge cosi: In piazza Garibaldi, al centro del paese, vengono costruite delle grosse piramidi con grandi tronchi; verso le ore 19,00 del gg 30 vengono accese, mentre nel centro storico vengono allestiti tanti stand gastronomici dove si possono degustare cibi caratteristici dell’Amiata, arrosti e vini locali, accompagnati da piccole orchestre in vari borghi. Detta festa dura sino alle 3-4 di notte mentre, per il giorno 31/12 come ogni anno si festeggia il fine anno in piazza Garibaldi, accompagnati da una orchestra e fuochi pirotecnici ballando in piazza, il tutto si può riscontrare collegandosi al sito www.santafioraincamper.it

Il 16 gennaio si accende a Filattiera il falò di Sant’Antonio. Nella parte alta, alla “Porta”, accanto al castello malaspianiano all’ingresso del borgo, i filattieresi si riuniscono per festeggiare il santo. È una tradizione antica, che una volta aveva luogo sul greto del fiume Magra, quando alla fine del falò la popolazione portava a casa un tizzone ardente del fuoco, che veniva posto all’interno delle stalle come buon augurio per gli animali, importatissima nell’economia rurale del tempo e rito propiziatorio contro le malattie.

La sera della vigilia di Natale, il 24 dicembre, ad Abbadia San Salvatore – Siena – il calore del fuoco delle fiaccole e i canti delle pastorelle fanno ritornare alla memoria ricordi antichi nella tradizionale manifestazione delle Fiaccole di Natale. La loro origine si perde lontano, quando gli abitanti dell’Amiata, sudditi del Monastero, rendevano omaggio all’Abate e si riscaldavano in attesa della Messa di mezzanotte. Le Fiaccole di Natale: gigantesche cataste di legna si levano al cielo in attesa della mezzanotte. Un intero paese è nelle strade a rinnovare conoscenze e amicizie. Le cataste di legna bruceranno fino all’alba. Alle ore 18:00 la “Cerimonia di accensione” con la Benedizione del fuoco segna l’inizio della festa, la banda suona canti natalizi e le due fiaccole davanti al Municipio vengono accese, questo è il segnale convenuto: da qui i capi fiaccola con le loro torce accese vanno a dare fuoco alle altre decine di fiaccole disseminate nel centro storico e in tutto il paese. Alle 21:00 il Presepe vivente, gli zampognari e altri gruppi di pastori intonano la canzone “Pastorelle” camminando intorno alle fiaccole del centro storico in attesa della Messa di mezzanotte.

Pontremoli (MS): Falò di Nataleultima modifica: 2009-12-21T12:07:19+01:00da minobezzi1
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