Prato: Filippino Lippi

Il bellissimo dipinto Cristo in croce di Filippino Lippi, tornato a far parte del patrimonio della nostra città dopo l’acquisto da parte del Comune a New York all’asta battuta da Christie’s, sarà in mostra dal 16 al 25 aprile al Museo di pittura murale di San Domenico, ad ingresso libero in occasione della XII Settimana dei Beni culturali. Si tratta di una speciale anteprima per tutti i pratesi, promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune in collaborazione con la Curia diocesana e la Soprintendenza ai Beni culturali ed artistici.
 
La presentazione ufficiale del dipinto è prevista per venerdì 16 aprile dalle 17: interverranno il sindaco Roberto Cenni, l’assessore alla Cultura Anna Beltrame, Cristina Gnoni funzionaria della Soprintendenza ai Beni storici ed artistici e la conservatrice del Museo civico Maria Pia Mannini. Inoltre, sabato 17 alle 11, è prevista una visita guidata con Maria Pia Mannini. Non solo. In occasione della Settimana dei Beni culturali, sono previste le aperture straordinarie del museo anche i pomeriggi di domenica 18 e 25 aprile e, in omaggio al Cristo in croce di Filippino Lippi, la visita in San Domenico sarà accompagnata dalle note immortali del Requiem di Mozart, in una stupenda esecuzione della nostra Camerata, registrata in Duomo nel 2002.
 
La preziosa tavola di Filippino Lippi (1457-1504), figlio di Filippo Lippi (1406-1469) e della monaca Lucrezia Buti, fuggita dal convento di Santa Margherita di Prato l’anno precedente alla sua nascita, è arrivata in città dopo essere stata esposta al Museum of Art di Denver, al quale era stata donata nel 1955 dal magnate americano Simon Guggenheim. Il Comune di Prato è riuscito appunto ad acquistarla il 27 gennaio 2010 nell’asta newyorkese di Christie’s, in cui il Museum of Art di Denver l’aveva messa in vendita.
 
E’ da considerarsi l’unico esempio arrivato ai giorni nostri in eccellente stato di conservazione della figura centrale del perduto Crocefisso e due figure in campo d’oro, commissionato da Niccolò Valori per la cappella di famiglia nella chiesa di San Procolo a Firenze. Durante la soppressione napoleonica dei conventi (1808-1810) la pala fu trasferita all’Accademia, dove si conservano tutt’ora le due tavole laterali con la Maddalena penitente e San Giovanni Battista. La parte centrale con la crocifissione fu acquisita nel 1821 dal Kaiser-Friedrich Museum di Berlino, dove è andata distrutta il 5 maggio 1945.
 
Dopo la preview della Settimana dei Beni culturali, il dipinto di Filippino Lippi sarà sottoposta ad un piccolo intervento di restauro. Riconosciuta come opera autografa dai massimi esperti del settore, come Jonathan Katz Nelson e Everett Fahy, questa tavola è senz’altro un arricchimento di particolare importanza per le collezioni del Museo Civico. Infatti il Cristo crocefisso, raffigurato con gli occhi chiusi nell’attimo in cui cessa di soffrire, è un prezioso documento della maturità di Filippino, durante la quale l’artista si avvicina al pensiero di Savonarola. Vale quindi davvero la pena ammirare questo dipinto. Ma ecco gli orari di apertura del Museo di pittura murale in San Domenico per l’omaggio a Filippino Lippi: venerdì, sabato e domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18; lunedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 13, chiuso il martedì.Info: 0574.1835025-1835031.

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Prato: Filippino Lippiultima modifica: 2010-04-13T12:34:01+02:00da minobezzi1
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