Pisa: 50 anni senza trammino

“50 anni fa, nel settembre 1960, il “Trammino” Pisa-Marina-Livorno-Accademia effettuava la sua ultima corsa pubblica. Una scelta sciagurata, fortemente osteggiata all’epoca ma portata avanti con pervicace ottusità dagli enti interessati. Fu chiusa una linea tramviaria efficiente, sicura, ecologica, razionale e con i conti in ordine per far posto alla presunta quanto effimera modernità del momento: l’autobus.

Che subito dopo già accumulava -sullo stesso tratto- ritardi di mezz’ore nel periodo estivo; che vide moltiplicare la pianta organica per effettuare lo stesso servizio -anzi peggiore- di quello del tram e che negli anni ha prodotto debiti su debiti solo di recente e solo in parte contenuti. Con tutti i danni del caso a carico dei cittadini. La chiusura del Trammino fu una scelta rimpianta a Pisa come a Livorno. Anche per il solo servizio urbano. Un rimpianto che, dopo ben 50 anni, è tutt’oggi vivo e vegeto.

Anzi, visti i numeri degli afflussi dei veicoli sul litorale pisano di quest’estate -con punte di 35 mila veicoli giornalieri- vista la viabilità stradale satura, vista l’inesistenza di parcheggi liberi e il non lieve costo di quelli a pagamento, visto che finalmente dopo 50 anni di rovinoso oblìo l’amministrazione comunale pisana ha permesso il via alla ristrutturazione delle ex colonie del Calambrone, visto che il litorale pisano sarà così ripopolato di 5000 nuovi pisani stanziali oltre i villeggianti, visto che dopo 40 anni si vedono i cantieri per la costruzione del Porto di Marina, ecco che i rimpianti non sono solo dei punti di vista da automobilista della domenica estiva, ma una incontrovertibile e indifferibile necessità di trasporto delle masse sullo stesso asse di 50 anni fa: Pisa-Marina-Livorno-Accademia e ritorno!

E’ evidente che le esigenze di mobilità degli anni ’50-’60 (l’auto era un lusso) e quelle di oggi (problema inverso ma reale: le auto sono troppe, costano spostarle e parcheggiarle) seppur inverse, coincidono. Anche al di là del romanticismo di un viaggio in pineta con il tram che, agli occhi di certi politici cinici, può apparire solo commovente. Il ripristino del Trammino non è solo un caro e affettuoso ricordo, ma un problema irrisolto da decenni e reso più attuale e stringente e che riguarda il rilancio del litorale pisano, la saturazione delle strade, l’economicità e l’efficienza degli spostamenti Pisa – Livorno Accademia e ritorno lungo la sua dorsale costiera. Utile forse anche per contenere i rischi della movida giovanile notturna. La ferrovia del Trammino è stata colpevolmente abbandonata e dimenticata 50 anni fa, ma è ancora tutta lì, insieme alle sue bellissime stazioni in stile Liberty e parla di efficienza e di facile ripristino sull’idea della tramvia fiorentina.

Nella città gigliata gli amministratori locali hanno percepito bene il problema della viabilità e del pendolarismo con la tramvia. Il Sirio poi è stato finanziato in larga quota grazie ad un buon progetto ben accolto dalla comunità europea che ha aperto generosamente e con ragione, il munifico portafoglio. Il Trammino, opportunamente ammodernato e ripensato su criteri moderni seguendo il saggio esempio fiorentino, può davvero tornare a correre sui binari e portare tanta gente al mare, collegare Pisa con Livorno fino all’Accademia, risolvere i problemi di viabilità urbana pubblica delle due città.

Potrebbe anche essere allacciato alle linee FS Firenze-Pisa, Pisa-Collesalvetti-Saline, Livorno-Saline-Cecina. La difficoltà a ripristinare la linea a causa dei suoi costi è, secondo noi e secondo i numeri, una falsa quanto stucchevole scusa. Firenze ha fatto da apripista per la viabilità tramviaria pubblica nei suoi molteplici aspetti: è l’ora che l’Area Vasta batta un colpo di vitalità! Molte città italiane si sono ammodernate grazie al tram ed a nuove linee metropolitane. Facciamo sistema e torniamo ad osare anche noi. Conviene a tutti! Forza e avanti!”.

pisanews

Pisa: 50 anni senza tramminoultima modifica: 2010-09-18T16:28:03+02:00da minobezzi1
Reposta per primo quest’articolo