……..e ancora Arezzo: Lost & Found

Oggi voglio parlarvi di un’iniziativa bellissima che si svolgerà ad Arezzo, organizzata tra gli altri da Stefano Cipriani, grande mecenate del cinema nella città. Vediamo dal blog dell’organizzazione Cineforum2 la presentazione dell’iniziativa:

Non sono proprio degli invisibili. Ma si tratta di film di grandi autori, registi molto conosciuti a livello internazionale, che sono passati fuggevolmente in TV e non si vedono da molti anni oppure di pellicole che, dopo aver avuto un enorme successo quando sono uscite, sono praticamente scomparse da moltissimo tempo.
Si tratta ovviamente di momenti decisivi nella carriera di molti di questi cineasti, di opere dove il loro stile è immediatamente riconoscibile e che hanno costituito un modello per altri registi più giovani o degli autentici “colpi di fulmine” per la critica che ci ha visto un nuovo modo di raccontare e soprattutto uno sguardo originale, a volte sperimentale, a volte apparentemente più classico ma comunque subito di rivelare nuove identità, capace di individuare anche da una sola inquadratura chi l’ha girato. Lost & Found è un’altra rassegna tematica che, in linea con le precedenti, vuole essere ancora un viaggio nello spazio e nel tempo. Forse stavolta ancora di più rispetto le precedenti edizioni.
Se negli anni scorsi sono stati proiettati, comunque, dei film che costituivano delle tappe obbligatorie nella Storia del cinema, stavolta si è seguito un percorso diverso e si è partiti dai registi. Si è in linea quindi con quella che François Truffaut chiamava “la politique des auteurs”. In alcuni, come Jacques Demy (Les parapluies de Cherbourg), John Woo (The Killer), Jean Eustache (La maman et la putain) si è accostato al cineasta uno dei titoli più famosi della loro filmografia se non il più celebre. Il primo, Palma d’oro a Cannes, è forse uno dei più alti esempi di musical europeo, interamente cantato, sospeso tra esaltazione e tristezza, con Catherine Deneuve che si confonde in mezzo a cromatismi molto accesi, dove ogni fotogramma sembra sempre sul punto di scoppiare perché troppo pieno di luce e caratterizzato dal leit motivmusicale di Michel Legrand che entra in testa e non esce più. Il secondo è il capolavoro di Woo realizzato a Hong Kong, un balletto coreografico con il ritmo dell’azione spinto al massimo che si alterna però anche con la malinconia del noir e del melodramma. Con dentro i fantasmi di Sam Peckinpah, ma anche un film sull’amicizia e l’eroismo con quel pessimismo di fondo di Jean- Pierre Melville. Il terzo infine è uno dei film francesi più significativi degli anni ‘70, forse uno dei testamenti del Sessantotto dellaNouvelle Vague nelle sue continue morti e rinascite, con Jean-Pierre Léaud simbolo di quel cinema e Bernadette Lafont tra gli attori più importanti di quella decisiva e felice stagione e Saint-Germain-des-Près che diventa luogo di continui nomadismi.
Si tratta del film più famoso di Eustache, libero, intenso e disperato, che poi morì suicida nel 1981 a 43 anni. In altri casi si tratta di passaggi importanti nelle carriere degli autori come nel caso di Una moglie di John Cassavetes, potentissimo nel mostrare la crisi di coppia e quindi della famiglia e definito da Morandini come “un grande film d’amore e follia”; Fratelli di Abel Ferrara che è forse l’opera in cui il cineasta trova un equilibrio perfetto tra le forme della tragedia classica e le istanze religiose spesso sottolineate dalla scrittura dello sceneggiatore Nicholas St. John; Distretto 13. Le brigate della morte, opera seconda di John Carpenter che è un autentico western metropolitano (rappresenta infatti la rivisitazione di Un dollaro d’onore di Hawks), claustrofobico e con un livello di tensione ai livelli massimi e il trasgressivo. Poi c’è Billy Wilder con Non per soldi… ma per denaro, Walter Matthau e Jack Lemmon che sono bombe ad orologeria, la sceneggiatura del regista e del fedele I.A.L. Diamond che dovrebbe essere presa a modello nelle scuole di cinema e l’esempio di una commedia cinica che resiste alla grande al tempo.
Alcuni percorsi sono poi da riscoprire come il Ferreri di Chiedo asilo, in cui il grottesco è attenuato da uno spirito alienato ma anche di una vitalità contagiosa con Roberto Benigni nei panni di un maestro elementare che rappresenta quasi il predecessore dell’incarnazione visionaria stralunata del suo personaggio in La voce della luna di Fellini. Infine, quattro folgoranti esordi nel lungometraggio: il teso carcerario Jericho Mile di Michael Mann, l’allucinante, surreale Eraserhead. La mente che cancella di David Lynch, il delirante e trasgressivo Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio di Pedro Almodóvar e il thriller “cormaniano” Terrore alle tredicesima ora di Francis Ford Coppola. Tutto a cavallo tra (molto) cinema statunitense, europeo e tracce di quello orientale. Un percorso in cui immergersi, in alcuni casi quasi delle sedute psicanalitiche. Non resta che partire e farsi inghiottire nel vortice.
 
Ogni mercoledì – ore 21.15
Cinema EDEN – Via Guadagnoli, 2 Arezzo
INGRESSO RIDOTTO PER TUTTI: € 5,00
PROGRAMMA
per guardare immagini del film, clicca sul titolo
• 2 gennaio •
di MICHAEL MANN
• 19 gennaio •
di JACQUES DEMY
• 26 gennaio •
di JOHN WOO
• 2 febbraio •
di JEAN EUSTACHE
• 9 febbraio •
di JOHN CASSAVETES
• 16 febbraio •
di BILLY WILDER
• 23 febbraio •
di DAVID LYNCH
• 2 marzo •
di PEDRO ALMODÓVAR
• 9 marzo •
di MARCO FERRERI
• 16 marzo •
Terrore alla tredicesima ora di FRANCIS FORD COPPOLA
• 23 marzo •
di ABEL FERRARA
• 30 marzo •
di JOHN CARPENTER
In collaborazione con il Comune di Arezzo
arezzoweb

……..e ancora Arezzo: Lost & Foundultima modifica: 2011-01-08T11:43:01+01:00da minobezzi1
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