Barga (LU): Nicola Salotti

Nazareno Giusti per loschermo

Si chiude per Nicola Salotti, giovane artista visivo barghigiano, un’importante stagione coronata dalla vincita del Premio Nazionale di Pittura Ciuffenna 2010, sezione Giovani Emergenti. Il Ciuffenna è un premio di pittura Nazionale nato intorno al 1960 indetto dal comune di Loro Ciuffenna (AR) in stretta collaborazione con Venturino Venturi. L’intento è quello di valorizzare i giovani artisti che si sono distinti per la loro ricerca artistica ed estetica. Il premio viene assegnato da un comitato di esperti del settore , critici e storici dell’arte che selezionano anche i partecipanti . L’edizione 2010, ha visto il comitato guidato da Maurizio Vanni, museologo e critico d’arte nonché direttore del museo Lu.C.C.A.

Un bel riconoscimento per il Salotti che ha frequentato prima l’Istituto d’Arte, poi l’Accademia di Firenze e dal 1999 ha inziato a esporre in mostre personali e collettive passando per vari concorsi e l’eseproenza del work shop di Botto&Bruno presso l’Officina giovani di Prato. In questi giorni si è appena conclusa la mostra “Paesaggio della memoria” presso il Real Collegio a Lucca mentre l’esposizione di Loro Ciuffenna terminerà il 9 ottobre 2010.

“La mia passione per l’arte è nata nell’infanzia” ha dichiarato l’artista barghiano, pochi giorni dopo la vincita del premio a Lucia Morelli, giovane critica e  organizzatrice di eventi. “Nell’adolescenza poi, intento a comprendere la realtà esterna, ho indagato con occhi curiosi tutto ciò che mi stava intorno. La mia via è stata illuminata da molte luci della storia dell’arte come: il Rinascimento per la voglia di indagare sulle potenzialità dell’intelletto umano; il Cubismo per aver dato la plusvalenza di punti di vista nella rappresentazione; il Futurismo che con la sua rivoluzione ha sconvolto l’ormai stantia classicità dal novecento; il Surrealismo che ha aperto all’arte la porta dell’inconscio e l’Astrattismo che ha scardinato la sintassi compositiva della realtà per crearne una autonoma”.

“Non amo fornire una chiave di letturadelle mie opere- ha detto Salotti a Lucia Morelli- preferisco che chi osserva le mie opere possa essere libero di goderne e apprezzarne le qualità a prescindere dal mio intento. Non che io voglia nascondere significati misteriosi insiti nelle mie opere, ma semplicemente ritengo che l’arte non abbia necessità di essere spiegata. Non esiste una spiegazione oggettiva delle cose, tutto ciò che noi pensiamo è soggettivo. Ed è proprio per questo che un’idea non può essere più valida di un’altra. L’arte non è una disciplina che deve dare risposte univoche, come la scienza o la matematica, bensì un canale di comunicazione con il pubblico. Un dipinto può trasmettere mille sensazioni differenti ad altrettante persone diverse. Il bello dell’arte è la sua libertà di interpretazione, per questo “spiegare” un’opera d’arte riduce l’immaginazione dell’osservatore”.

loschermo

Barga (LU): Nicola Salottiultima modifica: 2010-09-18T11:23:00+02:00da minobezzi1
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