Firenze: Sandro Chia

 

La crisi? Una ‘catastrofe’ fisiologica necessaria al cambiamento di stato”. Che la contrazione economica preoccupasse poco o per nulla l’arte consolidata non è nuovo a dirsi. Una conferma arriva da Sandro Chia, ospite unico – suo malgrado – del settimo incontro conviviale al Kapanòn per l’arte di Altavilla Vicentina.
Inneggiando al motto di Tristan Tzara – “il pensiero si forma in bocca” – sabato 23 maggio il patron Giancarlo Danieli ha offerto polenta e baccalà alla crème dell’intellighenzia e ai massimi esponenti del mercato dell’arte, nel vano industriale ingentilito dalla sua collezione.
Pur se la defezione di Enzo Cucchi – “assente giustificato” per una bronchite trascurata – si è fatta sentire, secondo l’anfitrione Danieli, che nel botta e risposta tra i due aveva previsto l’antipasto, Chia ha tenuto banco per un’oretta su questioni eterne: vocazione al dipingere, attualità della pittura, rapporto tra arte e mercato.
Stimolato dal critico (secondo Chia “colui che fa la radiocronaca della crisi”) Marco Meneguzzo, e dalla presenza di Cleto Munari, Gian Marco Montesano, Emilio Mazzoli, l’artista ha sancito proprio nel vuoto tra il passaggio di due stati il lampo artistico, e la successiva mutazione in “oro della materia putrida di terra e olio”. Superato solo dal suo Brunello di Montalcino che ha innaffiato la serata…
(beatrice benedetti per exibart]
Firenze: Sandro Chiaultima modifica: 2009-05-27T08:29:10+02:00da minobezzi1
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