Piombino (LI): Il porto scoppia

Chilometri e chilometri di file, gente disperata ferma tra lamiere già surriscaldate delle auto, momenti di vera tensione sulle banchine. Solo nella giornata di sabato – secondo dati forniti dall’Autorità portuale – al porto sono stati imbarcati 20.537 passeggeri, 5.247 auto, 215 autobus e 446 campers.  Ma è stata davvero una situazione imprevedibile? L’anno scorso, il sabato 31 maggio, furono imbarcati 15.569 passeggeri, 3.070 auto, 127 autobus e 237 camper. Un incremento, quest’anno, che va dunque dal 70% delle auto all’77% dei bus, fino all’87% dei camper. Complice la bella stagione e sicuramente anche la coincidenza con la Pentecoste, tradizionale periodo di vacanza per i tedeschi, che si celebrava appunto domenica, venti giorni più tardi rispetto all’anno scorso.  Ad un’ondata così il sistema non ha retto. Strada e porto sono scoppiati. Dieci minuti per fare cento metri, dallo svincolo della 398 fino al termine di via dell’Unità d’Italia. Sott’accusa è finita ancora una volta la viabilità d’accesso. Le opinioni qui si dividono.
C’è chi ritiene risolutivo il prolungamento delle 398 fino al porto, chi torna ad evocare la Fiorentina-Ghiaccioni. Un solo dato è certo: è assolutamente da evitare che giornate come quelle di sabato si ripetano.  L’assessore ai lavori Carlo Barsi ha escluso che la causa degli ingorghi sia dovuta al cantiere per la realizzazione della terza corsia da Fiorentina a Gagno. In effetti sabato non c’era nessuna ruspa al lavoro. La carreggiata, anche se non finita e ancora priva di segnaletica d’incolonnamento, è comunque per un tratto più larga.  Dove si è creato dunque l’imbuto? Sicuramente al porto, non c’è dubbio, ma perché?
Qualcuno ha puntato il dito sull’aumento dei controlli nel preimbarco. Ad ogni automobilista veniva chiesto il biglietto prima di accedere ai piazzali, ma il presidente dell’Autorità portuale Luciano Guerrieri stoppa tutti: «Escludo in modo categorico che quanto è successo sia dovuto alle procedure, che sono quelle di sempre. Nulla è cambiato rispetto all’anno scorso. Piuttosto credo che ci si stato qualche problema nella gestione delle prenotazioni».Gestire la situazione è stato difficile. Il comandante del porto Massimiliano Mezzani ha richiamato venerdì e sabato sul porto quel poco di personale disponibile. Sei uomini in tutto, che sono rimasti sulle banchine fino a notte inoltrata. Sul porto anche il vicequestore Paolo Di Domenico con i suoi uomini, pattuglie di carabinieri e della guardia di finanza.  Il comandante Mezzani ha chiesto e ottenuto corse straordinarie dei traghetti. Toremar e Moby ne hanno fatte complessivamente 42, contro le 36 del 31 maggio 2008. Ma stavolta non è stato possibile mettere in campo, come è avvenuto nel ponte del Primo Maggio, il gigantesco Moby Aki, capace da solo di trasportare 750 auto, in servizio su un’altra linea. «Avevamo anche pensato – dice il comandante Mezzani – di utilizzare il traghetto “Luigi Pa” dell’ex Lloyd di Sardegna. Ma a parte il fatto che non era molto adatto al trasporto dei passeggeri, avrebbe poi avuto difficoltà di attracco a Portoferraio». 
Passeggeri infuriati davanti alle biglietterie, molti avevano la prenotazione in tasca, ma si sono visti partire il traghetto senza possibilità d’imbarco se non tre-quattro ore dopo. Molti altri – almeno un terzo secondo le autorità – sono arrivati sul porto impreparati, credendo semplicemente di fare il biglietto e partire. A complicare la giornata anche un pullman, rimasto incastrato sul portellone d’imbarco che ha provocato ore di ritardo ad un traghetto delle Moby. Il massimo della tensione verso le 21, quando la biglietteria della Toremar ha chiuso gli sportelli. C’erano ancora una settantina di persone con le loro famiglie, già col biglietto in tasca, ma nessun traghetto in partenza. La situazione è stata risolta con una corsa straordinaria della compagnia privata, evitando in questo modo anche problemi di ordine pubblico. 
«E’ importante mettersi intorno a un tavolo e fare il punto sull’intero sistema porto – sottolinea il comandante Mezzani – per evitare che situazioni come queste si ripetano». E sulla stessa lunghezza d’onda è anche il presidente dell’Autorità portuale Guerrieri che per giovedì ha convocato un vertice al quale parteciperanno, oltre alla capitaneria e le forze dell’ordine, tutti gli operatori portuali. «Dobbiamo capire belle che cosa è successo – afferma Guerrieri – e porre un immediato rimedio».  La sensazione è che stavolta del caos abbiano non poca responsabilità le compagnie di navigazione. E’ pur vero che molti passeggeri si sono presentati senza biglietto, ma è assai probabile che le corse programmate già fossero insufficienti a coprire tutte le prenotazioni accettate. 

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Piombino (LI): Il porto scoppiaultima modifica: 2009-06-16T16:49:20+02:00da minobezzi1
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