I resti della struttura sono venuti alla luce a San Concordio dove la partecipata del comune Polis sta sbancando i terreni per la realizzazione del complesso edilizio dello Steccone.
Nei giorni scorsi, durante i lavori di sbancamento che vengono eseguiti con la supervisione della soprintendenza archeologica, sono affiorati alcuni resti che gli esperti tendono ad attribuire alla antica struttura fluviale.
La notizia dell’avvenuto ritrovamento e’ stata subito annunciata dal Laboratorio di urbanistica partecipata di San Concordio che da anni chiede che la Polis, societa’ partecipata dal comune di Lucca, abbandoni la volonta’ di costruire il complesso.
La speranza e’ invece di dare spazio, nell’area Gesam che si attesta su via Consani, ad un parco archeologico e un’area a verde a disposizione di tutti. ”L’affiorare nel mese di aprile del Gasometro ottocentesco – si legge infatti in una nota dal comitato dei cittadini – ed oggi del porto sepolto, devono convincere anche i piu’ refrattari a rivedere il progetto”.
noitv