Certaldo (FI): Gioconcreta

Sabato 10 e domenica 11 ottobre (con replica il 24 e 25), la mostra di sculture ceramiche CONCRETA offre agli spettatori la possibilità di cimentarsi con la costruzione di un’opera d’arte collettiva, come fosse un gioco.

Giococonreta consiste nella realizzazione di formelle di ceramica che, cotte successivamente, andranno a formare un’opera d’arte che verrà installata su suolo pubblico.

L’arte contemporanea infatti non sempre viene percepita come “bella”, e la distanza dai canoni rinascimentali e figurativi allontana molte persone, che non riescono a percepire come, oltre al linguaggio estetico, l’arte, soprattutto quella contemporanea, parli utilizzando anche e soprattutto un linguaggio concettuale. Comprendere questo linguaggio come un’importante chiave di lettura diventa facile se facciamo un’ esperienza diretta. Giococoncreta traduce il concetto in immagine e nel contempo fa sperimentare la consistenza e il fascino dell’argilla.

Come funziona Giococoncreta? Il tema di quest’anno è: “Legami e libertà – La bellezza della società solidale”. In una società solidale ogni cittadino lascia la sua impronta nella vita della comunità, l’insieme di queste impronte forma la vita del paese. Analogamente possiamo pensare ad un opera composta di tanti elementi singoli, nel nostro caso le mattonelle, che formano un quadro dove possiamo leggere il contributo individuale, la presenza di regole condivise, e il potenziamento del singolo attraverso il contributo di tutti.

L’iniziativa si svolge all’interno della terza edizione di CONCRETA, che nel Palazzo Pretorio di Certaldo ospita, dal 11 settembre al 1 novembre 2009, opere di grandi maestri ceramisti: Nino Caruso, siciliano, classe 1928, il Maestro che ha scritto “Ceramica viva”, “Bibbia” formativa dei ceramisti italiani, con i suoi portali e colonne che riflette il rapporto del contemporaneo con la classicità mediterranea; Christine Fabre, specializzata in ceramica raku, che espone dieci sculture-personaggio ispirate ai narratori del Decameron; Nedo Merendi, faentino, che porta nella ceramica di base – piatti e vasi – la sua esperienza di pittore; Martha Pachon Rodriguez, colombiana, crea ciotole dotate di aculei, che richiamano simbologie sessuali e organismi viventi; Pompeo Pianezzola, che espone i suoi libri combusti e anneriti, rileggendo la lezione di Burri; Gabriella Sacchi, con una installazione ispirata ai migranti di terra e mare, di ieri e di oggi.

Certaldo (FI): Gioconcretaultima modifica: 2009-10-09T15:17:00+02:00da minobezzi1
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