Pontedera (PI): Geofor

 

Paolo Marconcini

 

Paolo Marconcini è il neo presidente di Geofor, l’azienda di trattamento di rifiuti di Pontedera. A poco più di un mese dal suo insediamento, gli abbiamo chiesto qual è la situazione che eredita e quali le proposte di innovazione.

«Eredito una situazione di un’azienda sana – risponde a greenreport – e che ha riportato bilanci in pareggio. Geofor ha però urgente bisogno di fare tre cose: ristrutturare i propri impianti e ammodernarli, a partire dall’impianto di compost e di termovalorizzazione; rilanciare il tema della raccolta differenziata, puntando molto sul riciclaggio oltre che sulla differenziazione. riaprire migliori strumenti di comunicazione con i cittadini, perché si percepisca il valore di un’azienda, che è la seconda in Toscana nel tema dello smaltimento».

La città di Pisa bocciò la raccolta domiciliare con un referendum, adesso lei vorrebbe reintrodurre quella modalità di raccolta, almeno in alcune frazioni. Come pensa di convincere i cittadini a tornare indietro sulle loro decisioni? E il comune di Pisa è dalla sua parte?

«Non mi risulta che la città di Pisa abbia bocciato per intero questa tecnica di smaltimento. Il porta a porta è stato respinto dai cittadini su alcuni quartieri.

Non sta però a me convincere gli utenti su quale servizio adottare; non è il mio compito, non sono più sindaco già da un po’ di tempo…

Credo che il problema si ponga comunque, ossia l’ affrontare lo smaltimento in una città come Pisa. Il capoluogo ha zone dove è difficile introdurre sistemi tradizionali di smaltimento, basati su cassonetti molto capienti, proprio per la ristrettezza degli spazi e per il rispetto dei luoghi del Centro Storico. Assieme al Comune di Pisa, stiamo pensando di introdurre raccolte domiciliari mirate, in particolar modo, intercettando alcuni bisogni dei commercianti, degli albergatori, dei ristoratori e dei pubblici esercizi. Immediatamente, poi, andrà affrontato il tema della periferia e delle zone industriali, ponendoci il problema della possibilità di introdurre un porta-a-porta rivolto proprio alle zone industriali e artigianali, per evitare quello che capita ora, ossia il dilagare di discariche abusive. Occorrerà per questo affinare i sistemi di controllo e di vigilanza da parte del Comune. L’amministrazione comunale, poi, ha proposto un importante investimento in direzione della costruzione di stazioni ecologiche: ritengo che questo sia un ulteriore strumento per accentuare la differenziata e noi siamo in linea con questo auspicio del Comune. Siamo pronti al servizio e alla gestione, che vogliamo informatizzare, incentivando (anche con riduzione della Tarsu) i cittadini e gli operatori commerciali che utilizzeranno queste strutture».

La Geofor è una delle aziende che gestisce i rifiuti nell’Ato Costa  e che- come tutti gli altri Ato- dovrà andare a breve a fare la gara per il gestore unico. Come vi state attrezzando per questo?

«Noi vogliamo che la gara ci sia e che si svolga quanto prima. Per questo ci stiamo organizzando in Associazione Temporanea di Impresa con le aziende più forti dell’Ato Costa, per valutare assieme a loro, nel rispetto delle leggi, sia una ridefinizione strategica dei principali impianti di smaltimento, discarica, compostaggio e termovalorizzazione,  sia le modalità di partecipazione alla gara per l’affidamento del gestore unico».

La situazione degli impianti a servizio della vostra attività è sufficiente o sarebbe necessario qualche intervento? Su quale anello della filiera?

«E’ indispensabile realizzare un nuovo impianto di compostaggio, che metta insieme le finalità agricole del compost, ma che si ponga anche in possibilità di utilizzo tecnologico, nella produzione di energia. Interessanti sono le esperienze di compostaggio anaerobico verso cui ci stiamo indirizzando. E’ necessario inoltre o ristrutturare l’impianto di termovalorizzazione di Pisa oppure pensare ad un impianto moderno nella prospettiva dell’Ato costa, in particolare con l’area livornese. E’ doveroso, inoltre, affinare principalmente con Revet il sistema di raccolta differenziata per cercare di portarci nelle norme previste della legge, ossia al 45%, considerando che attualmente la media del bacino di Geofor è solo attorno al 38%. Occorre perciò fare un salto di qualità, attraverso gli strumenti sopra descritti come il porta a porta, le stazioni ecologiche e l’uso corretto dei cassonetti. E’ importante però che con Revet, attraverso una ristrutturazione degli impianti e una campagna di sensibilizzazione sugli acquisti verdi, si ponga l’accento sul passaggio dalla differenziazione al riciclo vero e proprio».

 

Recentemente una sentenza della Corte Costituzionale ha dato ragione a chi aveva fatto ricorso rispetto all’applicazione dell’Iva del 10% sulla tariffa del servizio rifiuti. Geofor come si sta organizzando rispetto a questo? 

«Rispettiamo la sentenza della Corte Costituzionale. Riteniamo indispensabile un’interpretazione della norma o una nuova legge che riordini tutta la materia del tributo sui rifiuti. Attualmente, abbiamo una Tarsu che è una tassa e l’ex-Tia che è anch’essa una specie di tassa, mascherata da tariffa. Abbiamo già versato l’Iva allo stato, quindi attendiamo anche di saper come l’Ufficio delle Entrate si comporterà per la restituzione del 10%.

Per il momento, tutte le aziende toscane di smaltimento e raccolta, hanno mantenuto l’Iva sulla Tariffa, ma allo stesso tempo abbiamo interpellato i parlamentari di vario orientamento politico e l’Anci, affinché si faccia luce sulla questione, per avere una disposizione specifica in materia. Abbiamo rivolto anche un quesito anche all’Ufficio delle Entrate regionale, affinché ci dica come regolarci con la restituzione del tributo. Attendiamo quindi disposizioni in merito per il futuro, e di questo vogliamo parlare con i cittadini e le organizzazioni degli utenti».

greenreport

Pontedera (PI): Geoforultima modifica: 2009-10-20T17:37:33+02:00da minobezzi1
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