………e ancora Grosseto: Ordinanze anti chewing-gum

Il 28 dicembre festeggerà 140 anni. Vide la luce nel 1869 in America grazie a un inventore dell’Ohio e per la prima volta fu messo in vendita nel 1871, in una drogheria di un paesino del New Jersey. Oggi il chewing gum è diventato prodotto internazionale buono per tutte le età e tutti i momenti. Rimedio a molti mali della civiltà contemporanea: per i dietisti del terzo millennio masticarlo al mattino riduce l’appetito e aumenta la spesa energetica dell’organismo con un risparmio di ben 62 chilocalorie al giorno.

 Per alcuni dottori è un utile antistress e c’è anche chi, per rafforzare la tesi, porta come esempio gli allenatori che in panchina non stanno senza masticare. Ha finito per soppiantare persino le caramelle che Zeman aveva lanciato in campo quasi con la stessa efficacia del suo offensivissimo 4-3-3. Ancelotti ad esempio è uno di quelli che non riesce a farne a meno, anche adesso che se n’è andato ad allenare in Inghilterra.

Ma il top restano gli americani, che di recente hanno dato il via alle sperimentazioni pure del chewing gum al Viagra (hai visto mai che siano chiuse le farmacie…) oltre ad aver commercializzato quelli al caffè, alle vitamine e persino al cioccolato da consumare al posto dello snack. Ma c’è anche l’altro lato della medaglia da considerare. Quello del dopo masticazione. Dove finiscono le “cicche”? Spesso in terra. Con conseguenze devastanti. Il vizio è mondiale e anche in Maremma le conseguenze sono pessime. Perché i chewing gum si attaccano alle superfici rovinandole in maniera definitiva. Pavimentazione nuove e vecchie, monumenti, scalinate: tutto da buttare, in pratica. In teoria invece la questione è molto più complicata. Già, perché se ricostruire ex novo arredi pubblici o marciapiedi causa inciviltà è un insulto al risparmio, pulire è praticamente impossibile visti gli alti costi necessari per acquistare i macchinari gassificatori, generalmente usati per rimuovere le cicche masticate da terra.

Così come costa una tombola stipulare convenzioni con ditte specializzate in questa specifica opera di pulizia. Il risultato è che per le Amministrazioni pubbliche è difficilissimo intervenire, tanto che i chewing gum, che col tempo si trasformano in macchie nere, restano sostanzialmente a imperitura memoria laddove sono stati gettati. “Anche a Grosseto il problema è evidente – dice il sindaco Emilio Bonifazi – Basta guardare la scalinata del duomo, recarsi di fronte alla chiesa di San Francesco o fare una passeggiata sul lungomare di Marina, solo per fare alcuni esempi, per rendersi conto di come tali zone siano costellate di chiazze impossibili da togliere. Sul decoro cittadino mi sono sempre speso, tanto da detenerne io stesso la delega”.

Un problema che, da sindaco, Bonifazi aveva dovuto affrontare anche a Follonica. Nel 2002 si appellò alla civiltà dei cittadini dopo aver constatato come, un mese dopo l’inaugurazione, le gomme da masticare gettate in terra avessero già rovinato il nuovissimo tratto di lungomare, costato la bellezza di un miliardo e mezzo di vecchie lire. Anche a Grosseto, da oltre un anno, esiste dunque una specifica ordinanza che vieta di gettare i chewing gum su strade e marciapiedi. Ma è solo un palliativo “…nonostante – aggiunge il sindaco – il Comune abbia installato anche numerosi cestini aggiuntivi completi di portasigarette”. Alla maleducazione non c’è rimedio. E alla fine non resta che masticare. Rabbia

Stefano Straccali pder corrieredimaremma

………e ancora Grosseto: Ordinanze anti chewing-gumultima modifica: 2009-11-03T15:41:49+01:00da minobezzi1
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