Livorno: Mario Nigro e Virgilio Marchi

La galleria Peccolo di piazza della Repubblica conclude l’anno, e inizia il 2010 rendendo omaggio a due illustri artisti livornesi scomparsi: Mario Nigro e Virgilio Marchi.
Le opere su carta di Nigro sono esposte fino alla prossima settimana.
Subito dopo sarà la vota di Virgilio Marchi,  l’architetto che ha realizzato il cinema Odeon.
La retrospettiva dedicata a Mario Nigro propone trenta opere datate 1950-1991,dopo l’antologica del 1972 e la mostra della serie “Lettere d’un raro Amore” del 1974. Era nato a Pistoia nel 1917 e morto a Livorno nel 1992. Dopo le esperienze neo-cubiste e astratto-geometriche, aderì al gruppo M.A.C. esponendo nella celebre Libreria di Stato a Milano, dove si era trasferito dal 1958 e dove ha vissuto tutta la sua carriera artistica esponendo nelle più prestigiose rassegne artistiche contemporanee nazionali e internazionali e in molti musei in Italia e Europa. Lo studio della linea e la costruzione geometrica – sottolinea Roberto Peccolo – sono state una costante d’importanza fondamentale nel suo lavoro. Un’altra costante della sua vita è stato l’appassionato e contrastato rapporto con Livorno, sua città di formazione, e il mare. In questi giorni Germano Celant, studioso e critico, ha pubblicato un catalogo ragionato delle sue opere, edito dalla casa milanese Skira. In mostra il catalogo delle edizioni Peccolo con la riproduzione delle opere e uno scritto di Federico Sardella.
La mostra 333 , aperta da sabato 12 dicembre al 15 gennaio 2010, invece dedicata a Virgilio Marchi, nato a Livorno nel 1895 e morto a Roma nel 1960. E’ stato l’architetto scenografo vissuto tra futurismo e classicismo, autore di disegni, progetti, scenografie e costumi. La rassegna è curata da Enrica Tonelli Landini, autrice anche del catalogo. Dopo gli studi a Livorno Marchi si diploma alla Scuola di Architettura di Siena e partecipa come volontario alla guerra del ’15-18. A Roma si avvicina al movimento futurista e diventa amico di F.T. Marinetti.
Elabora in quegli anni, sulla strada aperta in Italia da Antonio Sant’Elia e Mario Chiattone, le sue idee sul rinnovamento in architettura. Lascia Livorno e si trasferisce a Roma dove Anton Giulio Bragaglia gli affida i lavori di sistemazione delle antiche terme di Palazzo Tittoni che diventeranno la Casa d’Arte Bragaglia dove inizia la sua professione di scenografo per il teatro Sperimentale, cui seguirà, dal 1925, il lavoro per il Teatro d’Arte di Roma di Luigi Pirandello.
Dal 1935 a Cinecittà lavora con Blasetti, De Sica e Rossellini per continuare nel dopoguerra (tra il 1947-1955) divenendo anche insegnante al Centro Sperimentale di Roma. Gli anni del suo maggior legame professionale con Livorno sono quelli dell’immediato secondo dopoguerra, quando, progetta la ristrutturazione dei teatri devastati dalle bombe (San Marco, Goldoni e il bel progetto, poi non realizzato, per il Politeama).
Nel 1946 viene incaricato di realizzare il Cinema Odeon inauguratosi nel 1952. L’edificio, che era una struttura all’avanguardia sia per l’uso dei materiali (acustici e di decoro) che per l’ampia sala interna e la facciata sferoidale (come si può vedere nei bellissimi progetti presenti nella mostra) è stato in parte demolito nel 2007 e 2008 per lasciare posto ad un parcheggio d’auto.
Galleria Peccolo, Piazza della Repubblica, 12. Orario 10-13 16-20 festivi e lunedì mattina chiuso.
costaovest
Livorno: Mario Nigro e Virgilio Marchiultima modifica: 2009-12-03T13:05:45+01:00da minobezzi1
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