Alberese (GR): Il Biologico in Toscana non tira

Come se non bastasse la persistente crisi che attanaglia tutta l’agricoltura regionale, le aziende biologiche toscane si vedono negare dalla Regione i contributi sulle misure agro-ambientali.
Le risorse messe a disposizione sono sufficienti a coprire soltanto il 45% degli impegni relativi al 2009, 378 domande su 837 ammissibili, questo significa banalmente che più della metà delle aziende che hanno scelto la strada di un agricoltura sostenibile e qualitativamente superiore si ritrova senza alcun sostegno dagli enti locali malgrado le continue promesse.
In Regioni quali l’Emilia Romagna, la Lombardia, il Piemonte, il biologico,nel rispetto degli impegni assunti e delle direttive europee, è soddisfatto al 100%!

La Regione Toscana e le sue Provincie giocano in contro-tendenza rispetto agli indirizzi comunitari e a quelli enunciati da loro stessi in tutte le occasioni pubbliche, attingono costantemente all’immagine dell’agricoltura toscana biologica e poi, nel concreto, disconoscono gli impegni presi verso i contadini biologici e verso i consumatori finali, anche loro sempre più coinvolti nella ricerca di cibo sano e rispettoso del territorio.

Per coprire i premi per le aziende bio mancano all’appello per il 2009 circa 4.154.000 euro. In compenso è andata a premio l’azienda regionale di Alberese,con 262.000 euro,assorbendo da sola circa il 40 % delle risorse disponibili in Provincia di Grosseto e lasciando “fuori” 149 aziende biologiche su 205 ammissibili.

L’azienda della Regione ha quindi assorbito le risorse stanziate anche per l’allevatore della’Amiata che dovrà far da solo sapendo di non poterlo fare !
Facciano pure la “marcia su Roma”, come annunciato in Regione,per chiedere liquidità al governo centrale e misure adeguate per il settore, ma contemporaneamente rispettino gli impegni presi ieri con gli agricoltori biologici e i cittadini.

Se ancora ce ne fosse bisogno vogliamo ricordare che tali aiuti dovevano essere erogati alle aziende biologiche a fronte delle minori produzioni, o maggiori costi, determinati dall’esercizio di un tipo di agricoltura rispettosa dell’ambiente,più salubre, dove non vengono impiegati concimi chimici e pesticidi, garantita da un rigoroso e costoso sistema di controllo in tutti i cicli della produzione,a tutto vantaggio della collettività e della conservazione del territorio toscano ammirato in tutto il mondo.

Le aziende biologiche toscane chiedono il rispetto degli impegni presi, chiedono che il bio venga realmente considerato prioritario, e quindi vengano stanziate le necessarie risorse a partire dall’anno in corso al fine di stimolare e premiare realmente un agricoltura sostenibile anche a scapito di un agricoltura intensiva che ormai tutti dichiarano non avere più futuro.

Il “salto” dell’annualità 2009 per molte aziende può solo significare la chiusura o il ritorno al convenzionale facendo morire definitivamente il settore biologico.
Nel contempo si dia un chiaro indirizzo agli Enti delegati e si consenta l’immediato utilizzo di risorse libere non impegnate, eliminando qualsivoglia lacciolo burocratico.
Se veramente si vuole salvare il biologico in Toscana e magari ritornare a farlo crescere come annunciato sarebbe un buon punto di partenza essere semplicemente coerenti!

di Alessandro Lucibello Piani
Presidente Coordinamento Toscano Produttori Biologici 
per Teatro Naturale n. 44 Anno 7

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Alberese (GR): Il Biologico in Toscana non tiraultima modifica: 2009-12-12T09:01:47+01:00da minobezzi1
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