Firenze: Un formidabile tris d’assi della musica

Un formidabile tris d’assi, tutti artisti di conclamata fama mondiale, campeggia nella programmazione degli Amici della Musica di Firenze per il prossimo fine settimana allungato. Sono tre appuntamenti di assoluto rilievo, concentrati, l’uno di seguito all’altro come pochissime volte capita di trovare. S’inizia Sabato 6 Febbraio, al Teatro della Pergola (ore 16), con l’arrivo del formidabile pianista americano Murray Perahia, protagonista di un recital (fuori abbonamento) che nel programma definisce un panorama di compositori particolarmente cari alla sua arte: non poteva mancare Chopin, nel bicentenario della nascita (1810-2010), autore che soprattutto negli ultimi anni Perahia ha saputo valorizzare nella sua combinazione di classico rigore ed eloquio romantico anche in una serie di felicissime incisioni, e nel concerto fiorentino rappresentato da una significativa scelta di Studi e Mazurche, oltre alla Ballata op.47 n.3, al Notturno op.27 n.1 e al luminoso, innovativo Scherzo n.4 op.54 che suggella il percorso chopinano. Ma l’apertura del recital è affidata a Bach, altro autore particolarmente congeniale a Perahia e qui da lui affrontato attraverso la Partita n.6 BWV 830, subito seguita dal Beethoven della Sonata op.109, capolavoro della piena maturità che guarda a un mondo tutto interiore, trasfigurato e per certi versi misterioso.

Murray Perahia, più di trenta anni di carriera, è legato agli Amici della Musica da lunga frequentazione e amicizia: il suo primo recital per l’Associazione lo tenne nel 1973, appena conquistato il prestigioso Concorso Internazionale di Leeds, e da allora la sua presenza è una familiare consuetudine nelle programmazioni dell’Associazione. Nato a New York, collaboratore di Rudolf Serkin e poi di Benjamin Britten, legato da amicizia e stima al grande Horowitz, Perahia è presente a fianco dei Wiener e dei Berliner Philharmoniker, delle Orchestre di Boston, Philadelphia, Cleveland e Pittsburgh, e le sue costanti collaborazioni come direttore e solista lo vedono assieme alla Chamber Orchestra of Europe, la Franz Liszt Chamber Orchestra, la Camerata Salzburg e l’Academy of St. Martin in the Fields, della quale è principal guest conductor. Numerose e di gran pregio le sue registrazioni, di recente dedicate a Bach e Chopin, non a caso insignite di prestigiosi premi internazionali.

 

Domenica 7 Febbraio (ore 21), il Saloncino del Teatro della Pergola accoglie le voci eccezionali del Collegium Vocale Gent, ensemble fra  i più rinomati al mondo; lo guida il suo fondatore celeberrimo Philippe Herreweghe, uno dei massimi rappresentanti dell’interpretazione musicale filologica. Un appuntamento di gran pregio (Firenze e Mantova sono le sole due tappe italiane di questo tour del Collegium Vocale), che si tiene nell’ambito del ciclo L’arte del canto, ideato dagli Amici della Musica per offrire l’ascolto delle più diverse declinazioni della vocalità. E di grande attrattiva è il programma presentato, stavolta dedicato alla polifonia e incentrato sulla figura di S. Barbara, patrona di Mantova e della sua Basilica palatina, emblema anche di una tradizione musicale che s’incarna nelle figure di Giovanni Pierluigi da Palestrina, di Giaques de Wert e di Claudio Monteverdi: tutti autori legati per più versi a Mantova, alla Basilica di S. Barbara e ai duchi Gonzaga, per i quali composero mottetti e messe rivelando le loro spiccate, diversissime personalità artistiche. Un programma che si apre con le piene sonorità dell’inno palestriniano Gaude Barbara, e che prosegue poi con le varie sezioni della Messa a quattro voci (1610) di Monteverdi, dove il contrappunto conosce una nuova levigata espressività, sezioni che vengono alternate ad un’ampia scelta di Mottetti di Giaques de Wert (fra quali ancora uno dedicato a S. Barbara), dove il linguaggio si fa invece più drammaticamente mosso.

Un impaginato di raffinata efficacia che farà rifulgere al meglio la qualità e la pertinenza stilistica del Collegium Vocale Gent, gruppo fondato nel 1970 da Herreweghe e che fin dall’inizio della sua attività ha dato grande importanza alla riscoperta della musica polifonica rinascimentale e all’interpretazione della musica barocca, raggiungendo fama mondiale per le sue straordinarie esecuzioni. Il Collegium Vocale Gent ha da sempre collaborato anche con altri grandi direttori (come Jacobs, Leonhardt, Koopman) e molte orchestre, in tournées internazionali e nella realizzazione di più di cinquanta registrazioni (da Orlando di Lasso a Kurt Weill), guadagnandosi un posto d’onore nel settore della musica vocale. Merito anche del magistero di Philippe Herreweghe, storico fondatore di questo gruppo e di altri di pari importanza quali la Chapelle Royale di Parigi e l’Orchestra des Champs Elysées. Medico psichiatra oltre che musicista, Herreweghe si è imposto fin dall’inizio per la lucida vivacità intellettuale e la versatilità di un talento che l’ha portato a spaziare sempre più nel repertorio, portandolo da Bach fino a Bruckner e Mahler. Presente sul podio della Royal Concertgebouw di Amsterdam e del Gewandhaus di Lipsia, Herreweghe è anche direttore ospite stabile dell’Orchestra Filarmonica da Camera della Radio Olandese.

 

C’è grande attesa per il ritorno a Firenze dello strepitoso pianista Krystian Zimerman, a quattro anni di distanza dal suo ultimo recital per gli Amici della Musica: l’appuntamento (fuori abbonamento) è per Lunedì 8 Febbraio (ore 21), in un Teatro della Pergola che con Zimerman celebrerà i duececento anni della nascita di Chopin grazie anche al contributo della Fondazione Carlo Marchi e alla prestigiosa collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma, l’Ambasciata della Repubblica di Polonia in Italia e al patrocinio del Comitato per le celebrazioni chopiniane 2010. Una vera e propria festa per Chopin, autore che a Krystian Zimerman è legato dalla patria d’origine comune e da una felicissima consuetudine artistica, senza contare che Zimerman ha intrapreso la sua fulgida carriera internazionale vincendo proprio il Concorso Chopin, nel 1975. Tutto dedicata a Chopin sarà dunque la serata, con la fatalistica Sonata n.2 op.35, costruita intorno alla desolazione della celeberrima Marcia funebre, e con la vigorosa Sonata n.3 op.58; ma Zimerman continuerà l’omaggio al maestro suo connazionale con altri brani celeberrimi, il Notturno op.15 n.2, con il suo sognante clima squisitamente romantico, lo Scherzo n.2, il più popolare degli Scherzi chopiniani, dai contrasti accentuatissimi, e infine la scintillante, intensa barcarola op.60.

Fra i più formidabili pianisti della scena concertistica di oggi, ammirato in tutto il mondo per la purezza del suono e l’eleganza del tocco, Zimerman è musicista dall’inesauribile curiosità interpretativa, ed è rinomato per il puntiglioso, infaticabile lavoro di studio che sostiene ogni sua esecuzione. Una dedizione che lo coinvolge anche nel suo strettissimo rapporto con lo strumento: Zimerman suona esclusivamente il suo pianoforte, fedele compagno che lo segue per il mondo grazie a ingegnosi dispositivi tecnici per il trasporto e che viene ogni volta personalmente accordato da lui. Con l’onestà che è dei grandi, Zimerman, natura restia alla specializzazione tanto di moda oggi, non esita a riaffrontare più volte gli stessi autori; ma allo stesso tempo, il raggio delle sue frequentazioni si rivela incredibilmente vasto: un ventaglio di autori che da Bach giunge sino a Lutoslawski, il musicista polacco come lui e che proprio a Zimerman ha dedicato il suo Concerto per pianoforte. Appassionata dedizione, volontà di approfondimento e infaticabile versatilità: Arthur Rubinstein sarebbe oggi assai soddisfatto di Krystian Zimerman, quel giovane e dotato pianista al quale prospettò fin dagl’inizi una carriera piena di successi.

 

Sabato 6  Febbraio, ore 16, Teatro della Pergola

 

MURRAY PERAHIA, pianoforte

BACH: Partita n.6 in mi minore BWV 830. BEETHOVEN: Sonata in mi maggiore op.109. CHOPIN: Ballata n.3 in la bemolle maggiore op.47; Studio in mi minore op.25 n.5; Studio in la bemolle maggiore op.25 n.1; Studio in do diesis minore op.10 n.4;  Mazurka in la bemolle maggiore op.59 n.2; Mazurka in do diesis minore op.50 n.3; Mazurka in fa diesis minore op.59 n.3. Notturno in do diesis minore op.27 n.1; Scherzo n.4 in mi maggiore op.54.

 

Domenica 7 Febbraio, ore 21, Teatro della Pergola (Saloncino)

 

COLLEGIUM VOCALE GENT 

PHILIPPE HERREWEGHE, direttore

Musica per Santa Barbara

PALESTRINA: Gaude Barbara, mottetto a 5 voci (da Mottetorum liber secundus). MONTEVERDI: Kyrie, Gloria a 4 voci (da Messa a 4 voci da cappella). de WERT: Clama ne cesses, mottetto a 5 voci (da Motectorum liber primus). MONTEVERDI: Credo a 4 voci (da Messa a 4 voci da cappella). de WERT: Peccavi super numerum, mottetto a 6 voci (da Modulationum sacrarum). MONTEVERDI: Sanctus, Benedictus, Agnus Dei a 4 voci (da Messa a 4 voci da cappella). de WERT: Adesto dolori meo, mottetto a 6 voci (da Motectorum liber primus); Vox in Rama, mottetto a 5 voci (da Motectorum liber secundus); O mors quam amara est, mottetto a 5 voci (da Motectorum liber primus); Magnificat VII a 3,4,5 voci; Quiescat vox tua, mottetto a 6 voci (da Modulationum sacrarum); Beata Barbara, mottetto a 6 voci (da Modulationum sacrarum).

 

Lunedì 8 Febbraio, ore 21, Teatro della Pergola

 

KRYSTIAN  ZIMERMAN, pianoforte

F. CHOPIN: Notturno in fa diesis minore op.15 n.2; Sonata n.2 in si bemolle minore op.35; Scherzo n.2 in si bemolle minore op.31; Sonata n.3 in si minore op.58; Barcarola in fa diesis maggiore op.60.

 

Firenze: Un formidabile tris d’assi della musicaultima modifica: 2010-02-05T15:34:04+01:00da minobezzi1
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