Il “Vecchio Duomo” di Arezzo è tornato a vivere grazie al successo che sta ottenendo la mostra “La Madonna del Duomo” inaugurata il 27 marzo scorso e che ha già superato i mille visitatori. La mostra, organizzata dalla Soprintendenza per i Beni storici e artistici e dall’Associazione culturale “Madonna del Duomo” nella ex chiesa della Madonna del Duomo in via Oberdan, nel centro storico di Arezzo, riporta alla visione del pubblico uno interessante affresco del 1440, la “Madonna della Rosa” che Giorgio Vasari attribuisce al pittore Spinello Aretino, uno dei maestri del secondo Trecento.
L’affresco proviene dal vecchio Duomo del Pionta e si è salvato alla demolizione voluta da Cosimo dè Medici nel 1561 per la grande devozione degli aretini alla madonna. L’affresco, staccato insieme al muro sul quale era stato realizzato, dalla fine del XVI secolo ha trovato posto nella chiesa di via Oberdan che prese il nome di “Visitazione a Santa Elisabetta”, o “Madonna del Duomo”. La tradizione vuole che l’idea di costruire la chiesetta per accogliere l’affresco sia stata addirittura di Giorgio Vasari.
Accanto all’affresco sono esposti altre opere, tutte provenienti dal Duomo del Pionta ed attualmente conservate nel Museo d’Arte Medievale e Moderna di via San Lorentino. Si tratta di cinque affreschi di Parri Spinelli che costituiscono quanto resta di un grande tabernacolo datato 1440 e da una splendida statua raffigurante San Sigismondo, realizzata nella metà del XIV secolo da un anonimo scultore aretino, il Maestro di San Michele. Ad inaugurare la mostra, che offre un allestimento particolarmente suggestivo, sono stati il sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani, l’Arcivescovo di Arezzo, Cortona e Sansepolcro Riccardo Fontana e la direttrice del Museo Paola Refice, insieme ad Antonio Boncompagni, rappresentate della famiglia proprietaria della chiesa. Alla mostra è abbinata una finalità benefica.
Parte del ricavato della vendita del catalogo sarà destinata ad una associazione aretina che si occupa del sostegno alle madri in difficoltà. La mostra resterà aperta fino al 6 giugno ed è visitabile, gratuitamente, nei giorni di mercoledì, giovedì e venerdì dalle 16 alle 19. Il sabato e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 19. Negli altri giorni può essere visitata su prenotazione.
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