Dopo l’incontro di mercoledì scorso incentrato sull’opera “Materia” di Umberto Boccioni, domani, mercoledì 7 aprile, alle 17, nell’auditorium di San Micheletto, ritornano le conversazioni sull’arte, a cura di Chiara Toti e Federica Chezzi, che la Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Raggianti dedica quest’anno ai “Capolavori del Novecento”.
La conversazione sarà dedicata a “La mariée mise à nu par ses célibataires, même” di Marcel Duchamp (“La sposa messa a nudo dai suoi scapoli, anche”), Grande Vetro, 1915-1923.
La psicogenesi e il complesso sviluppo iconografico di quest’opera saranno quindi l’argomento di questo secondo appuntamento dei Capolavori del Novecento.
Dal 1911 l’indagine artistica di Duchamp si orienta su due grandi temi: la ricerca di una forma d’arte più mentale che visiva e, quale ulteriore sviluppo di questa idea, la scomparsa delle attività artistiche intese in senso convenzionale. Se il primo tema porterà Duchamp alla creazione di lavori atipici, come il ready-made, le opere ottiche e gli scacchi, il secondo tema è tout-court il Grande Vetro. Summa dei lavori precedenti ma allo stesso tempo punto di partenza, dovendo considerare le opere successive come opere che, in qualche modo, completano “La sposa messa a nudo dai suoi scapoli, anche”(Grande Vetro), abbandonata – non finita – nel 1923.
loschermo