Il ricercatore lucchese Giuseppe Bianucci ha scoperto in Perù i resti fossili di quello che è un probabile lontano antenato dei moderni capodogli: un gigante vissuto fra i 12 e i 13 milioni di anni fa lungo 18 metri ma decisamente meno pacifico dei suoi discendenti moderni.
L’antico Moby Dick aveva infatti denti lunghi 36 centimetri e possenti mascelle tali da far pensare a un feroce predatore. L’annuncio è stato dato in occasione della pubblicazione sul mensile Nature di un articolo che illustra la scoperta.
Giuseppe Bianucci, ricercatore dell’Università di Pisa assieme a Olivier Lambert della Museum National d’Histoire Naturelle di Parigi, alla guida di una spedizione internazionale, ha rinvenuto in una zona desertica del Perù i resti del teschio con le mascelle e i denti di questo antichissimo titano dei mari. Un leviatano che si contendeva i mari con gli squali giganti che abitavano in quei tempi gli abissi. Ripensando immediatamente all’immortale romanzo di Herman Melville dedicato alla grande balena bianca Moby Dick, Bianucci l’ha battezzato «Leviathan melvillei».
Il grande mammifero dei mari si estinse probabilmente per mutamenti climatici a cui non fu in grado di adattarsi.
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