Cortona (AR): Gabriele Lavia

Il teatro Signorelli ospita nuovamente una stella del teatro italiano: Gabriele Lavia. Con lui, la sera del 2 agosto, anche l’arpista Cecilia Chailly che lo accompagnerà  improvvisando all’arpa.

Per il secondo anno di seguito torna al Tuscan Sun Festival Gabriele Lavia, personalità di grande rilievo del panorama teatrale, attore, regista, autore, capocomico di talento universalmente apprezzato che, dal suo esordio nel 1966, ha calcato i palchi dei più importanti teatri, è stato interprete di molte produzioni cinematografiche e ha al suo attivo anche molti lavori di regia in ambito teatrale e lirico.

A Cortona propone Il sogno di un uomo ridicolo, che è uno dei suoi cavalli di battaglia.

Il testo di Dostoevskij, racconta di un piccolo uomo che vive in cupa solitudine e che, a differenza di altri suoi simili, crede di aver trovato il segreto della felicità predicando e praticando l’amore come proposta di vita, che persegue pur sapendo che non vi è alcuna possibilità di riuscita del suo progetto.

Il protagonista Fedor sogna di suicidarsi e di venire trasportato, dopo la morte, in una sorta di Eden dove gli uomini vivono senza scienza razionale, in una comunità come un’unica grande famiglia.

Ma la sola presenza di Fedor, proveniente dalla Terra, finisce a poco a poco per contaminare inevitabilmente di sentimenti negativi quello spazio paradisiaco.

Dopo il suo sogno Fedor decide di dedicare la propria vita alla predicazione della Verità, convinto di averne avuto la perfetta visione e sicuro che il Male, la corruzione e la degenerazione, non possano essere la condizione normale dell’umanità.

Gabriele Lavia, a proposito di quest’opera ha dichiarato: “ l’uomo ridicolo e’ un uomo del ‘sottosuolo’ , cioè di quell’inferno sulla terra abitato da dannati che vivono in cupa solitudine, indifferenza, livore, odio nei confronti degli altri. E allora perché ‘ridicolo’? Perché, a differenza degli altri dannati, quest’uomo ha scoperto il segreto della bellezza e della felicità, il segreto per ‘rimettere tutto a posto’.

E appunto nell’assurda proposta d’amore per il prossimo si trova tutta la sua ‘ridicolaggine’. Ma, attenzione, quest’uomo ridicolo è consapevole dell’impossibilità di riuscita del suo progetto.

Dostoevskij vede nell’individualità l’origine e la causa dello spirito di separazione che c’è tra gli uomini e che ha trasformato la terra in un sottosuolo. Questo soggetto mi ha da sempre attratto tant’è che a diciotto (non facevo ancora il teatro) ne tentai una messinscena con alcuni amici. Molti anni dopo lo misi in scena a Spoleto con un buon successo. Ora a distanza di anni  la mia esperienza mi ha insegnato che un monologo è qualcosa di molto particolare e delicato e tutto o quasi tutto dipende dal rapporto che l’attore riesce a stabilire con lo spettatore. Il mio desiderio è quello di rappresentare con quest’opera una umanità che si è condannata alla sofferenza, auto-reclusa, serrata e costretta in una metaforica camicia di forza, vista come condizione e impedimento di ogni azione ‘buona’ ”.

 

PROGRAMMA

 

Lunedì 2 agosto, ore 21.00, Teatro Signorelli, Cortona

 

 

Artista

Gabriele Lavia, attore e regista

Cecilia Chailly, arpa


Dostoevskij: Il Sogno di un uomo ridicolo

Musica e Improvvisazioni per arpa di Cecilia Chailly

 

 

 

Cortona (AR): Gabriele Laviaultima modifica: 2010-08-01T15:56:02+02:00da minobezzi1
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