I sentimenti delle donne raccontati da grandi poetesse, questo il tema della mostra Vissi d’Arte Vissi d’Amore, di Guglielmo Malato, in programma dal 6 al 31 agosto nel Gran Teatro Giacomo Puccini di Torre del Lago
I versi di Saffo, la poetessa di Lesbo che ha cantato la sofferenza e la solitudine femminile ma anche quelle di Antonia Pozzi poetessa milanese, Yosano Akiko poetessa giapponese sino ad Alda Merini hanno ispirato Guglielmo Malato, artista marchigiano da sempre intento a dipingere l’animo umano e quello femminile in particolare.
60 le opere in Mostra e che ritroviamo nell’elegante catalogo arricchito da un contributo del critico d’arte Luca Beatrice.
“Sono anni che seguo Malato nel suo percorso – dichiarail presidente della Fondazione Massimiliano Simoni – e ho avuto modo di apprezzarne le qualità artistiche ed umane. Uomo di profonda cultura e grande sensibilità Malato ha sempre saputo cogliere lo spirito dei luoghi che lo vedevano protagonista. Anche qui a Torre del Lago Malato ci ha regalato una mostra bellissima concepita per questi nostri spazi che sono certo incanterà il numeroso pubblico”.
Guglielmo Malato è nato a Pesaro nel 1932. Ha frequentato l’Istituto d’Arte “F. Mengaroni” di Pesaro, diplomandosi come migliore allievo della scuola. Nel 1951 l’architetto Giò Ponti lo invita con 35 ceramiche nel salone d’onore della Triennale di Milano insieme ai maestri L. Fontana, L. Lunardi, A. Cascella. Nel 1952 inizia a insegnare presso l’Istituto d’Arte “Passaglia” di Lucca; nel contempo si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze, sotto la guida del maestro Ottone Rosai.
Nel 1983 il Presidente della Repubblica gli conferisce l’onorificenza, con medaglia d’argento, “Cavaliere Ufficiale della Repubblica” per meriti culturali e didattici- Successivamente diventa Preside del Liceo Artistico di Lucca e negli Istituti d’Arte di Pisa, Pietrasanta e Pistoia. Sia in qualità di ceramista che di pittore ha conseguito numerosi riconoscimenti e importanti premi.
Sue opere si trovano nel Museo Internazionale della Ceramica di Faenza, nel Museo Internazionale dell’Artigianato a Firenze, nel Museo Nazionale della Ceramica a Pesaro, nella Galleria d’arte Moderna a Lucca e nel Museo Civico di Barga.
loschermo