Carmignano (PO): Villa di Capezzana

Andrea Gori per dissapore 

C’è solo un luogo in Italia dove cabernet sauvignon e sangiovese si sposano felicemente senza generare supertoscani marmellosi. Carmignano è un comune in provincia di Prato (20 minuti da Firenze) e anche la Docg più piccola d’Italia. Qui si fanno vini dall’804 e la Famiglia Contini Bonacossi, guidata dall’ultra-90enne conte Ugo e dai figli Beatrice, Benedetta e Vittorio, ci ha  aperto le porte di casa per un assaggio magico: 10 annate del Villa di Capezzana, taglio di sangiovese e quote minoritarie di cabernet e canaiolo, partendo da un lontanissimo ed entusiasmante 1937. E nessuno che si sia lamentato dell’uva internazionale, roba da non crederci. Vediamo gli assaggi, iniziando dal mito.

1937 (sangiovese 70%, cabernet sauvignon 15%,- canaiolo 5%, altre uve 10%, 30 mesi in botti di rovere da 25hl)
Sanguigno energico e incredibimente polputo: humus terriccio, tartufo, ruggine, ginepro, coriandolo, in punta di piedi ma commovente, anice finocchio, pepe; bocca di tabacco liquirizia con ribes rosso vivace, fresca, tannino percettibile, finale fruttato e speziato, vivissimo, struggente e fiero. 95

1969 (sangiovese 65%, cabernet sauvignon 10%, canaiolo 15%)
Più muschiato, felce, nota di pepe verde, cipria, viole, erika e lavanda, lieve cera e lacca elegante, profumo di cantina, fragole; bocca pepata e stuzzicante, dolce e gentile, finale di ruggine e mirtillo, vitale ed energico. 86

1979 Sangiovese 80% – Cabernet Sauvignon 15% – Canaiolo 5%
Polpa rossa mela, mora e talco, marzapane di Niedegger con copertura di cioccolato a latte, canfora e fiori secchi, anice aneto e timo. Bocca di fragola e peperoncino, finale nel pepe rosa, piú di impatto che di lunghezza ma notevolissimo 90

1985 (sangiovese 70%,  cabernet sauvignon 15%, canaiolo 5%, altre uve 10%)
Nota di fico secco, anice, sottobosco rosso e nero, mora vivace, resina di pino, gin. Bocca snella ed elegante, tannino perfetto, da tavola alla grande, struttura notevole. 88

1990 (sangiovese 70%, cabernet sauvignon 15%, canaiolo 10%)
Mora e mirtillo integri e carnosi, polpa stupefacente, caffè, iuta, cacao, pepe rosa; bocca piena e integra sferzante acidità, tannino ancora tutto in piedi e fierissimo. Grandissimo vino, da berne a tavola tutti i giorni di festa. 96

1995 (sangiovese 80%, cabernet sauvignon 20%)
Bella frutta fresca, molto pepe anice e rosmarino, arancio candito, vetiver, bocca pimpante, meno persistente del 90 ma si direbbe fatto di materia simile, fibale speziato che non dimentica la ciliegia e un lampone in confettura. 90

1999 (80% sangiovese, 20% cabernet sauvignon)
Polvere da sparo, caffè e cacao, cupo bocca piú ricca e smagliante, bello il finale ripieno di tutta la frutta che si era nascosta al naso. Ancora in evoluzione. 83

2001 (80% sangiovese, 20% cabernet sauvignon)
Umami e bosco, cupo ma ricco, si apre lentamente su un fitto mirtillo, cotognata, fico e mandorla, fragola vanigliata. Bocca ben bilanciata, tannino che graffia un po’ prima di distendersi tra echi tostati e frutta di bosco. 84

2006 (80% sangiovese, 20% cabernet sauvignon)
Amarena e china, corteccia e sandalo, talco e mora matura, evolve nel bicchiere e attraversa tutta la gamma rossa e nera della frutta, bocca ancora in cambiamento, bel tannino e acidità croccante. 89

2007 anteprima (80% sSangiovese, 20% cabernet sauvignon)
Viola mammola, ciliegia e fragola, tabacco e lieve citrino, peperone maturo, succo di sambuco, melograno e flash di maracuja, bocca serrata e profonda, già splendida anche se contratta e giovan. Forse ai livelli di 1990 e19 85 (giustamente, a nostro avviso, insignito dei Tre Bicchieri 2011 dal Gambero Rosso). 90+

10 annate dal 1937 al 2007 sono una verticale davvero invidiabile. Prima dei saluti abbiamo sentito Beatrice Contini Bonacossi, che segue gli eventi in Toscana della tenuta nonché la commercializzazione del vino.

Di un bel Carmignano così, già al secondo vino smetti di chiederti se stai bevendo sangiovese o cabernet. La sinergia dei due vitigni è evidente, grazie alla permanenza ormai centenaria: il cabernet dimora dal 1700 almeno, il sangiovese da sempre. Microclima, coltivazione ormai quasi completamente biologica con sperimentazioni in biodinamica e lavoro costante completano un racconto fedele del terroir di Carmignano.

Sarà la suggestione o l’emozione del piccolo grande evento cui abbiamo assistito ma uscendo dalla villa, inforcata la moto e cominciato a ridiscendere i tornanti tra le vigne, nel naso sentiamo alzarsi dai cipressi e dal paesaggio circostante profumi molto simili a quelli di molte annate. Come se il terroir di queste colline si insinuasse sotto il casco per non lasciarci andare. Ci fermiamo un secondo a guardarci intorno, lanciamo un ultimo sguardo ai 670 ettari di Tenuta e le nuvole lampeggianti sopra Bacchereto ci convincono ad affrettare il rientro. A malincuore, perchè quassù si respira sempre un’aria di grandi vini.

 

Carmignano (PO): Villa di Capezzanaultima modifica: 2010-09-30T12:28:00+02:00da minobezzi1
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