L’hanno inaugurata con tanto di esercito, marina militare e banda musicale il 23 gennaio del 2006.
Un quadro per chi non ci fosse mai stato: una stazione immensa lontana tre kilometri dal centro, una cattedrale nel deserto, con un ampio parcheggio, 5 binari, banchine kilometriche, un bar pizzeria ristorante degno di nota, ma nessuna sala d’attesa, soltanto qualche panchina in freddo metallo che nei mesi invernali non invita certo a sedersi, anche perché la collocazione è fra due grandi porte scorrevoli che si aprono con il metodo delle fotocellule, ossia ogni volta che ci passa vicino qualcuno, e non esiste riscaldamento. I bagni sono all’interno del bar pizzeria, introvabili.
Ad oggi, le navette che la collegano al centro sono rimaste quelle che erano state messe in corrispondenza con i treni da e per la Garfagnana che partivano e arrivavano alla stazione vecchia (dismessa da circa 2 anni), al di fuori di quegli orari l’alternativa per raggiungere il centro o per arrivare dal centro in stazione è: usare i piedi!!
Il tempo per arrivare in centro a piedi è di 25 minuti se in buona forma fisica, tutta strada asfaltata, sotto il sole d’estate, sotto la pioggia (a volte la neve) d’inverno e tra camion e auto sfreccianti (nelle foto si possono vedere alcuni passaggi non proprio sicuri).
Oppure si può svalicare la collina: è la via che preferisco, anche se di sera non è molto illuminata, c’è molto meno traffico…
Ma qualcosa è stato fatto nell’ultimo anno: nel primo pezzo di strada sono state messe le striscie pedonali e un passaggio pedonale che, quando si ricordano di tagliare l’erba, si vede!
Un giorno, d’estate, una ragazza, straniera, è scesa dal treno con uno zaino pesante, una turista. Si guarda intorno spaesata in questa grande stazione e intorno vede solo strade e colline, nessuno a dirgli dove si trova, e nemmeno la presenza tranquillizante di un autobus, c’è un taxi…ma è già occupato, e nel nostro bel paese condividere un taxi è un tipo di contaminazione che non osiamo ancora provare…
Come spiegare questa assurda situazione? Come farle capire che la Lunigiana è una splendida terra, accogliente e ospitale, nonostante queste lacune? Come farla innamorare della nostra terra e farla ripartire con un bel ricordo della Lunigiana? E fare in modo che ne parli nel suo paese con gli amici?
Difficile con queste premesse, ai suoi occhi sembra quasi che dei turisti a noi Lunigianesi non ce ne interessa, e alle amministrazioni e ai politici men che meno.
Ora mi chiedo, “Aulla Lunigiana” è un nome degno di una stazione del genere?
Simona Ferrari