……e ancora Viareggio (LU): Giuliano Galli

Si  è aperta, al Varignano nei locali del Fienile, una mostra, ma credetemi, definirla tale è sminuirla, organizzata e curata da Giuliano Galli. La mostra  tratta di vari argomenti, tutti, comunque, datati nel tempo. Si va dall’esposizione di quadri di notevole interesse (Signorini ed altri), alla storia di uno dei lavori più ricercati e artigianali, come quello dell’idraulico o, se preferite, ”stagnino”.

In questa sezione, è possibile vedere e toccare con mano, utensili veramente rari che oramai hanno lasciato il posto alle nuove tecnologie, sicuramente più efficaci, ma senza dubbio prive di quell’ “anima” che Giuliano Galli, riscontra invece, in quegli oggetti che hanno accompagnato la sua crescita professionale dal 1957 ai nostri giorni, quell’”anima” che, grazie alla sua capacità nel descriverne la funzione originaria, ti accorgi davvero che  possiedono.

Questo settore della mostra, copre circa la metà degli spazi messi a disposizione dal circolo il Fienile.  Di notevole interesse, è certo una raccolta della “Domenica del Corriere” degli anni ’50, del periodo post bellico e della ricostruzione. L’Italia che veniva dalle rovine della guerra, un’ Italia speranzosa, fiduciosa nel domani e per molti versi, carica di ottimismo, il più delle volte stroncato, disatteso e deluso, una collezione ben curata ed esaustiva sul clima che si respirava in quel periodo. All’interno del grande spazio, non mancano le foto dei “viareggini illustri”… , illustri e indimenticabili. Enrico Maccioni con la sua canotta bianca, qua e là punteggiata da macchie di chissà quale natura, con le braccia distese e gesticolanti durante una delle sue innumerevoli discussioni con, come interlocutore, il niente più assoluto…..oppure, Moschino, in sella alla sua inseparabile bicicletta, con i capelli al vento e sempre in posizione da vero sprinter come se ogni metro percorso, dovesse essere un traguardo vincente…oppure, lo Skofic con la sua “natalizia” barba e il suo sguardo inquisitore…. o ancora, la Robertona a cavallo del suo destriero di acciaio, una bicicletta che chi ha avuto l’onore di inforcare, o anche solo toccare, giura pesasse ben oltre i 20 kg……oppure “Pensiero” con il suo inseparabile carrello della spesa sempre pieno di cose che all’apparenza, ma solo all’apparenza, non servivano a niente…Pensiero, con quel sorriso stampato sul viso, quasi a voler sfidare la vita tutti i giorni….la Zoria, l’artista maledetta…genio e sregolatezza….. e via di seguito con Ventofino, Picciù, Bendana e altri ancora….la storia “popolare” di Viareggio….della nostra città oramai sempre più distante, come stile di vita e umanità,  da quella che hanno conosciuto questi nostri indimenticabili amici.

Non poteva, in questa mostra, mancare una bella panoramica sul mondo delle bocce viareggine, che anno dopo anno sta’ riscuotendo sempre più successo e poi ancora, l’angolo della pesca con attrezzi nuovi e vecchi, l’angolo dell’artigianato particolare, in miniatura, splendide realizzazioni di un artista camaiorese amico del Galli, e poi ancora,documenti cartacei di fine ottocento, primi novecento di inimmaginabile bellezza e interesse, insomma, un microcosmo fatto di emozioni, stati d’animo, situazioni e momenti di vita che il curatore, Giuliano,in buona parte ha vissuto in prima persona, come la storia della sua bisnonna, una donnina esile, minuta e fragile ma con un coraggio da leone e un temperamento da far invidia a un navigato lupo di mare; una fatina di 1 metro e 40 cm di altezza e di poco piu’ di 30 kg, che nel 1950, anno Santo per la chiesa cattolica sfido’ tutto e tutti e se ne andò a piedi a Roma da Farnocchia, suo paese natale… 14 figli e una vita incredibile, che se volete, Giuliano puo’ raccontarvi e farvi provare l’emozione di una vita veramente vissuta e presa di petto.

Vi assicuro che raccontata cosi, questa mostra, perde tutto il suo fascino, il suo charme…. certamente, vederla da vicino e toccare con mano, da’ un’altra sensazione, un’emozione forte e gradevole che ti riporta indietro nel tempo. Siamo rimasti veramente amareggiati nel sapere che tutto ciò, non è stato preso in considerazione  ne’ da esponenti della nostra amministrazione ne’ da qualche ente preposto, per far si che tutto questo potesse essere conservato ed esposto, per essere ammirato da tutti coloro che volessero vivere o rivivere , a secondo dell’età, un mondo, uno stile di vita,che oramai non ci appartiene più ma che potrebbe essere, se davvero “qualcuno” lo volesse un mezzo per riportarci alle nostre “origini”. Ci ha fatto invece molto piacere il servizio che Rete Versilia ha fatto sulla mostra.

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……e ancora Viareggio (LU): Giuliano Galliultima modifica: 2010-10-08T15:59:39+02:00da minobezzi1
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