Firenze: Paolo Mantegazza

Paolo Mantegazza nel centenario della sua morte, toscano d’adozione e fondatore del Museo Nazionale di Etnologia ed antropologia di Firenze
« Dove appare una bella donna, tutte le energie umane zampillano dalle loro fonti schierate in battaglia: tutto ciò che l’uomo ha di meglio e di peggio balza per portarle omaggio o per oltraggiarla con invidia »
( Paolo Mantegazza, Il concetto femminile attraverso i tempi, Nuova Antoìogia, 15 gennaio 1893)

Paolo Mantegazza (Monza, 31 ottobre 1831 – San Terenzo, 28 agosto 1910) è stato un fisiologo, antropologo, patriota e scrittore italiano.
Fu uno dei primi divulgatori delle teorie darwiniane in Italia. Le sue ricerche contribuirono all’affermazione dell’antropologia intesa come “storia naturale dell’uomo”. Deputato dal 1865 al 1876 e senatore dal 16 novembre 1876 sotto il Regno d’Italia, si segnalò come avversario della legge sul macinato.

Del Parlamento ebbe a dire che era: “Il più alto laboratorio di forze disperse. Qui abbiamo la più alta perfezione di un meccanismo al rovescio, dove cioè quasi tutte le forze si trasformano in attriti”.
Medico e antropologo darwiniano, Paolo Mantegazza fu un instancabile organizzatore e divulgatore di cultura.
Figlio di Laura Solera Mantegazza divenne più famoso della madre grazie alla sua attività di divulgazione medica. Sedicenne, partecipò con la madre alle 5 giornate di Milano. Si laureò a 23 anni in medicina e chirurgia all’Istituto Lombardo di Pavia. Subito dopo la laurea partì per l’America del Sud per continuare i suoi studi. Nel 1858 tornò in Italia e, come medico igienista, resse per un certo periodo la cattedra di Patologia generale all’Università di Pavia. In questa città egli fondò il primo laboratorio di Patologia sperimentale in Europa.
Nel 1869 fondò nel Palazzo Nonfinito di Firenze, sede dell’Istituto di Studi Superiori, la prima cattedra di Antropologia e il Museo Nazionale di Antropologia ed Etnologia. Nel 1871, insieme a Felice Finzi fondò la rivista Archivio per l’Antropologia e l’Etnologia, rivista tuttora in corso. Fondatore della Società Italiana di Antropologia e Etnologia, fu difensore del darwinismo e tra il 1868 al 1875 corrispondente di Charles Darwin.
Fu anche un grande viaggiatore. Svolse l’attività medica e di ricerca etnografica durante il suo soggiorno in Sud America dal 1854 al 1858. Fra il 1870 e il 1890 compì varie spedizioni scientifiche in regioni allora poco conosciute. In Argentina, in Paraguay e in Bolivia è attualmente riconosciuto come un autore classico.
Assertore convinto delle teorie darwiniane, ne studiò molti problemi (atavismo, pangenesi, selezione sessuale ecc.). Concepì anche una nuova teoria sulla criminologia umana e sperimentò la fecondazione artificiale; nella seconda metà dell’Ottocento fu precursore dell’ibernazione in campo medico: pensava a una banca per conservare lo sperma dei soldati in partenza per la guerra, proponendo di farlo con neve e ghiaccio.
Nel 1859 pubblicò il saggio “Sulle virtù igieniche e medicinali della coca e sugli alimenti nervosi in generale”; aveva infatti osservato (e sperimentato personalmente), nel corso di una sua lunga permanenza in Sud America, l’ampio uso che gli indigeni facevano delle foglie di coca, «la magica pianta degli Incas», descrivendo in termini più che positivi gli effetti provocati dalla sostanza. In quello stesso periodo, in effetti, non pochi medici e scienziati proponevano di utilizzare la coca per fini terapeutici, soprattutto per la cura delle malattie mentali (alle ricerche di Mantegazza si ispirò anche Angelo Mariani). Nonostante il suo nome sia generalmente associato alla cocaina, il suo interesse nei confronti delle droghe fu ben più vasto, mosso da motivazioni e da obbiettivi di più ampia portata.
Mantegazza si interessò a tutte le droghe e nel 1858 ne propose una classificazione di importanza storica e nel 1871 pubblicò il trattato Quadri della natura umana. Feste ed ebbrezze, in cui sono riportate le conoscenze dei suoi tempi sulle droghe psicoattive
Notevole la sua produzione di scrittore divulgativo. Frutto del suo successo sono in particolare gli Almanacchi d’igiene del 1864, che con la loro enorme diffusione anche nelle famiglie più semplici, contribuirono al consolidamento delle norme igieniche elementari nell’Italia moderna.
Tra le sue altre opere si annoverano:
· Un giorno a Madera (1868) [1]
· Rio de la Plata e Tenerife (1867, Brigola, Milano)
· La fisiologia dell’amore (1873)
· Igiene dell’amore (1877 – Libreria Editrice G.Brigola – Milano)
· La fisiologia del piacere (1880) [2]
· Quadri della natura umana. Feste ed ebbrezze (1871) Testo su http://www.facebook.com/l/56e90le9uiVrs1qCo1LsrZgySLg;paolomantegazza.it
· Le estasi umane (1887, Treves, Milano, ristampato nel 1943 da Marzocco Edizioni, Firenze).
· Fisiologia della donna (1893)
· L’anno 3000: sogno (1897) (romanzo di fantascienza) [3]
· Bibbia della speranza (1908)
· Profili e paesaggi della Sardegna (1870)
· L’arte di essere felici (1886)
· Il dio ignoto (1876)
· Testa (romanzo, 1887)
· Il secolo nevrosico (1887)
· Studi sulla etnologia dell’India (1886, Società Italiana d’Antropologia, Firenze)
· Elogio della vecchiaia (1893, Treves, Milano, ristampato nel 1993 da Franco Muzio Editore, Padova)
· Le leggende dei fiori (1890, Dumolard, Milano)
ass.Giovanni Papini, Firenze

 

Firenze: Paolo Mantegazzaultima modifica: 2010-12-14T10:25:00+01:00da minobezzi1
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