…….e ri-Firenze: Chou Ching-hui

I sogni dei bambini e l’infanzia nella Cina rurale fanno da sfondo all’originale lavoro dell’artista taiwanese Chou Ching- hui, per la prima volta in Italia. L’Istituto degli Innocenti e il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci presentano la suggestiva storia fotografica realizzata nel “Villaggio della Pecora Gialla”, dove i desideri dei più piccoli incontrano la “magia” delle nuove tecnologie.

Una quarantina di immagini raccontano il volto dell’infanzia della provincia di Guansu, una della regioni più povere della Cina rurale e ci mostrano i bambini del Villaggio della Pecora Gialla, accompagnati
dai loro sogni per il futuro.
Il lavoro del fotografo taiwanese Chou Ching-hui si chiama “Wild aspirations-The Yellow Sheep River Project” ed è in mostra nel Salone Borghini dell’Istituto degli Innocenti dal 19 dicembre 2010 al 18 gennaio 2011. L’esposizione è realizzata dal Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti. La mostra si inaugura sabato 18 dicembre, alla presenza del Direttore della divisione culturale dell’Ufficio di Rappresentanza di Taipei in Italia.

All’origine delle fotografie in mostra c’è la volontà di raccontare il progetto di un facoltoso magnate di Taiwan, Wen Shiren, che decide di aiutare i bambini di una delle zone rurali più povere della Cina fornendo loro alcuni computer e la possibilità di imparare ad usarli per mettersi in contatto con il mondo e avere l’opportunità di
avvicinarsi ai propri sogni, anche solo virtualmente.

A Chou Ching-hui, pluripremiato fotogiornalista di Taiwan, viene chiesto di documentare l’impatto di queste “scatole magiche” nella vita e nelle aspettative dei più piccoli, presso il “Villaggio del Fiume della Pecora Gialla”, primo luogo della iniziativa. Ne realizza un’esperienza unica, raccontata attraverso i sogni dei bambini
rappresentati prima con ritratti e disegni su carta, poi trasformati in murales e immortalati dal fotografo. Dal lavoro di documentazione scaturisce un progetto artistico surreale e onirico, dal forte risvolto sociale, raccolto poi in un catalogo e in questa mostra, a metà tra la fotografia e il disegno.
Il catalogo, grazie alla collaborazione di 123ART, sarà interamente digitalizzato e scaricabile presto online dalla piattaforma www.123ART.it sotto forma di ebook, compatibile con computer e Tablet di ultima generazione.

«Le immagini del fotografo Chou Ching-hui, che vediamo esposte in questa mostra promossa dal Centro Pecci e allestita agli Innocenti, sanno cogliere e raccontare con particolare efficacia la poesia dei bambini, la loro salda fiducia nel futuro. Una fiducia speciale, in questo caso, che nasce dalla scoperta delle nuove tecnologie digitali e della magia che esse dischiudono, in maniera ancora più potente se viste dall’interno della realtà semplice ed essenziale del mondo contadino» spiega Alessandra Maggi, Presidente dell’Istituto degli Innocenti.

«Oggi l’arte contemporanea è una disciplina estremamente multiforme le cui strade e i cui risultati sono imprevedibili. In questo caso Chung Ching-hui da un reportage giornalistico è passato ad una ricerca nel mondo dei bambini, delle loro aspirazioni e dei loro sogni. L’artista ha lasciato che i bambini fossero loro stessi, liberi di esprimere le loro sensazioni; questo conferisce un’enorme forza alle immagini» aggiunge Valdemaro Beccaglia, Presidente del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci.

CHOU CHING-HUI si interessa di Fotografia dal 1988 e subito dopo aver completato il servizio militare inizia a lavorare come professionista.
Ha ricevuto il Top Award di Taiwan per fotogiornalismo e la medaglia d’argento nella categoria Reportage, insieme a moltissimi altri prestigiosi riconoscimenti. Dopo aver lavorato nel settore della comunicazione per un anno, Chou ha intrapreso il suo primo progetto artistico di lunga durata intitolato “Frozen in Time”, immagini da un lebbrosario. La mostra che ne consegue è stata realizzata al Museo di Belle Arti di Taipei nel 1995 e l’anno successivo al Metropolitan Museum of Photography. È stato inserito come autore nel libro “I Fotografi di Taiwan”. Nel 2002 è stata la volta di “Vanished legues – Immagini di operai”, anche questo lavoro presentato al Museo di Belle Arti di Taipei e poi al Festival internazionale della Fotografia di
Pingyao. Nel 2003 è stato presente nella collettiva “Humanism China – Una rassegna di fotografia contemporanea” che ha avuto luogo a Guandong e al Museo di Arte contemporanea di Shanghai e di Arte
moderna a Pechino. Nel 2006, il suo libro in edizione limitata “Out of the shadows”, ha ricevuto il primo premio come miglior libro e migliore produzione di design nel concorso sponsorizzato dalla Fiera internazionale del libro di Taipei. Nel 2007 è stato invitato alla Biennale fotografica di Guangzhou e nello stesso anno ha portato il progetto del Villaggio del fiume della pecora gialla al museo di Belle Arti di Taipei. Il libro relativo a questo progetto ha ricevuto nel 2010 in Germania il prestigioso premio Red Dot come migliore
presentazione di libro d’arte. Nel 2008 ha partecipato alla Biennale di Taiwan e nel 2009 di nuovo a Guangzhou. Nel 2010 è stato presente con le sue opere al Festival della Fotografia di Hong Kong.

Chou Ching-hui
WILD ASPIRATIONS – The Yellow Sheep River Project
Il progetto del villaggio del fiume della pecora gialla

Istituto degli Innocenti, Piazza SS.Annunziata, Firenze
19 Dicembre 2010- 18 Gennaio 2011
Ingresso Libero

in collaborazione con Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci 123ART
Catalogo on-line a cura di 123ART (www.123ART.it) sarà scaricabile nei prossimi giorni.

…….e ri-Firenze: Chou Ching-huiultima modifica: 2010-12-17T15:22:00+01:00da minobezzi1
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