Livorno: Scherzi di fine anno: pescecane per palombo, etc.

Pescecane per palombo: maximulta

Lettori di eccolatoscana pronti al cenone strombazzato per tuttopesce in zone lontane dal mare centinia di chilometri, occhio!

Pescecane spacciato per palombo, pesce ghiaccio dei laghi cinesi venduto per bianchetto, polpo altrettanto cinese proposto come moscardino. Queste sono solo alcune delle magagne, a volte inquadrate come pubblicità ingannevole e sanzionate con pesanti multe, a volte come vere e proprie frodi commerciali, e quindi di rilevanza penale, scoperte dalla Capitaneria di Porto di Livorno, che ha terminato proprio ieri la seconda parte dell’operazione “Onda d’urto” che ha visto gli uomini e le donne della Guardia Costiera impegnati in una serie di controlli a Livorno ma anche a Pisa.

Controlli che hanno fatto seguito alle altre ispezioni portate avanti durante tutto l’anno sia nei mercati che nei punti di rivendita all’ingrosso come nei ristoranti per controllare la filiera alimentare e che non venissero posti in vendita esemplari fuori legge, sia perché appartenenti a specie protette che di taglia troppo piccola. Una delle novità di quest’anno ha riguardato proprio i controlli sulla cosiddetta “pubblicità ingannevole”, ovvero sul fatto che venivano messi in vendita pesci e molluschi con riportato sì il vero nome, ma anche quello di un pesce assai più pregiato, facendo credere così al consumatore che di questo si trattasse. E sono di ieri proprio due di questi casi, scoperti in un notissimo rivenditore livornese di pesce congelato al dettaglio.

Qui infatti sono state trovati dei tranci di “canesca”, uno squalaccio della peggior specie che viene pescato anche nei nostri mari, che veniva spacciato per palombo, pesce che è anche lui un cugino degli squali, ma che ha carne assai pregiata e che viene proposto sia nella cucina tradizionale livornese che per i bambini, visto che non ha lische.

Sempre nello stesso negozio c’erano anche dei “pagri” venduti col nome di dentice accanto: peccato che fossero dei pesci dell’Oceano Indiano, questa volta di buona qualità e parenti abbastanza vicini del dentice, ma che dentici comunque non erano. Uno scherzetto che è costato al titolare due verbali da 6mila euro l’uno. E sempre nella stessa operazione, in un deposito di Pisa che vende sia all’ingrosso che al dettaglio, sono stati trovati polpi del Pacifico venduti come moscardini: alla fine sono stati sequestrati 442 chili di prodotto e il titolare denunciato per frode in commercio.

Da segnalare poi che, durante l’anno, sono state scoperte altre irregolarità simili che hanno portato a 170mila euro di sanzioni, 58 denunce e al sequestro di 20 tonnellate di prodotti ittici.  Non basta la somiglianza. Il pagro è un ottimo pesce, ma non è un dentice, e questo basta a far scattare la sanzione per pubblicità ingannevole. Lo stesso vale per l’alalunga o il tonno a pinne gialle se venduti come tonno, che è solo quello rosso.

iltirreno 
Livorno: Scherzi di fine anno: pescecane per palombo, etc.ultima modifica: 2010-12-31T12:04:00+01:00da minobezzi1
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