Castelnuovo Berardenga (SI): Giovanna Morganti

Jacopo Cossater per dissapore

 

Incontrare Giovanna Morganti a pranzo in una domenica invernale ed uscire, dopo quattro ore ed una verticale da lasciare senza fiato, con una grande sensazione di tranquillità. Come se non ci fosse bisogno di aggiungere nulla a quanto i vini hanno saputo dire. Sapere che è possibile racchiudere in modo così fedele il senso di un’annata infonde calore e un senso di sicurezza. Vini capaci di parlare e raccontarsi, sussurrando e mai urlando. Eccoli.

1996: Sottile, tenero, soffice e al tempo stesso struggente. Il naso rimanda a sensazioni di grande eleganza, sempre sussurrate. C’è il sottobosco d’estate, c’è un’animalità lontana e una speziatura che sembra messa lì apposta, così perfettamente integrata, a donare quella profondità che non smetteresti mai di apprezzare. E poi c’è una florealità passita indimenticabile, a ricordarci quanto il sangiovese sappia essere fiero nella sua delicatezza. In bocca è vitale, non alza mai la voce grazie ad una trama tannica che fa da filo conduttore ad un assaggio di rara eleganza. Che forse si fa cercare, ma che restituisce gioia. ****+

1997: Succoso e suadente. Grazie ad una generosità non comune continua a rivelarsi, ogni volta appena diverso. Rivela sfaccettature che prima sembravano altrove ma che sono legate da un comune denominatore chiamato eleganza. E’ ampio, il naso regala sensazioni di piccoli frutti rossi e balsamici affiancati da una florealità tanto concentrata quanto limpida. Una parte più terziaria sembra dietro l’angolo, mai davvero protagonista nel raccontarsi. In bocca è supportato da una spalla acida mai doma, è un assaggio di succo in cui emerge un frutto disteso, lungo quanto l’assaggio ed infinito nel completarsi. Elegante, grande. *****

1999: Ampiezza e profondità si fondono in un tutt’uno dal sapore scuro, di un’eleganza gotica. I sentori sono quelli dell’autunno, affiancati da un terziario che racconta note di china, di asfalto, di cuoio. In bocca rivela il suo essere deciso, equilibrato in tutte le sue componenti e pulsante di energia. L’acidità gioca su una tonalità sempre presente e mai urlata, e una trama tannica sottile gli dona una profondità non comune. Un assaggio sfaccettato, che con i minuti dimostra tutte le sue potenzialità, dal sapore deciso. ****

2000: Affascinante, suadente. La ricchezza che esprime è quella dei mesi caldi, quando la buccia del frutto sembra già da sola regalare uno spettro aromatico tutto suo. Spezie orientali, tabacco, pepe vanno ad integrarlo e a renderlo bello e complesso. In bocca stupisce per vitalità, quasi ci sia un’energia che si sprigiona sulla lunga distanza. Ma non è sottile, lo spessore è dato da un’acidità fresca e da un succo dal sapore croccante. Piacevolissimo ed appagante, è Chianti Classico che oggi forse trova il suo momento migliore. ****

2002: Appena cupo, sicuramente introverso, vuole tempo per raccontarsi. Poi, piano piano, ecco uscire dal bicchiere l’orgoglio del sangiovese, sfaccettato come poche altre volte. Tre elementi sembrano rincorrersi nel creare un tutt’uno di grande compattezza aromatica. C’è la parte più fruttata, ma si tratta di sensazioni quasi passite. C’è una parte più floreale, delicata, elegante nel fare da collante con tutti quei sentori di vivida terrosità selvaggia. Una progressione rara. In bocca è largo, avvolgente e generoso senza lasciarsi mai andare a morbidezze fini a se stesse. Ha una tannicità mai aggressiva ed un finale incredibilmente pulito. Fisico e schietto, è senza esitazioni il migliore Chianti targato 2002 mai assaggiato. ****+

2003: L’attacco è appena speziato, emergono sentori di pepe e di caffè. Solo qualche istante dopo emerge una parte più rossa, matura ma mai cotta, caratterizzata da un accento quasi viscerale. In bocca è ricco, vivo, lungo e coerente. Tutto l’assaggio rimanda a sensazioni dritte, non sembra mai sfuggire via sapendo avvolgere il palato con suadenza. ***+

2004: Rigoroso nel coniugare un grande frutto ad una profondità mai scontata. Rinfrescante ed appagante, sembra rivelarsi senza mezzi termini in tutta la sua piacevole franchezza. In bocca è netto, deciso, convincente. Piace senza mezzi termini, ogni cosa appare al suo posto, come se l’equilibrio fosse un risultato naturale. Si potrebbe dire di quell’acidità così straordinaria. O di una trama tannica così elegante. Magari di come tutto questo lo renda un bicchiere straordinariamente bevibile, che subito richiama il sorso successivo. Croccante, elegante, bellissimo. *****

Certo, potremmo celebrare la grandezza di un vino e la sua produttrice per ore. Raccontare di quanto il suo sia un Chianti che parla toscano nel profondo senza il vizio di pavoneggiarsi in pubblico. Di quanto grazie alla sua sensibilità riesca ad interpretare sempre al meglio annate così diverse. Oppure no, e lasciare che siano i suoi vini a farlo per lei. Abbiamo scelto così.

Podere Le Boncie di Giovanna Morganti

Strada delle Boncie, Loc. San Felice
Castelnuovo Berardenga (SI)
Tel: 0577359383
Email: info@leboncie.it

 

 


Castelnuovo Berardenga (SI): Giovanna Morgantiultima modifica: 2011-01-28T11:05:42+01:00da minobezzi1
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