Firenze: Un bovino di 11.000 anni fa


Sequenziato il genoma di un bovino italiano di 11.000 anni fa. E’ stato pubblicato sulla rivista BMC Evolutionary Biology uno studio che ha determinato la sequenza completa di DNA mitocondriale di un uro – specie, oggi estinta, progenitrice di tutte le razze bovine moderne -vissuto in Italia oltre 11.000 anni fa. La ricerca è coordinata da David Caramelli, associato di Antropologia presso l’Università di Firenze, insieme a Giorgio Bertorelle dell’Università di Ferrara.

L’uro era un bovino selvatico diffuso un tempo in tutta Europa, nord Africa e parte dell’Asia, dipinto dagli uomini paleolitici per esempio nelle grotte di Lascaux circa 16.000 anni fa. Lo studio perciò è un passo importante verso una completa comprensione delle relazioni genetiche tra i bovini moderni e soprattutto permette di rimettere in discussione l’ipotesi secondo la quale tutte le razze moderne europee discendono da antenati addomesticati nel Vicino Oriente circa 10.000 anni fa e successivamente importati in Europa durante la diffusione dell’agricoltura e della pastorizia, suggerendo invece che in Italia, ma probabilmente anche in altre aree sud europee, gli uri locali venivano non solo cacciati ma anche, nel Neolitico, addomesticati e/o incrociati con varietà domestiche “di importazione”. In altre parole, nei bovini moderni, soprattutto nel sud dell’Europa, ci potrebbero essere ancora le tracce genetiche dell’uro europeo.

Lo studio – a cui hanno contribuito, fra gli altri, anche Martina Lari, dottoressa di ricerca presso l’Ateneo fiorentino, e Ermanno Rizzi dell’Istituto di Tecnologie Biomediche del CNR di Milano – indica poi che la diversità genetica era superiore nell’antenato paleolitico rispetto alle razze bovine attuali. Da un punto di vista pratico, questi risultati suggeriscono che si dovrebbe prestare particolare attenzione alle razze bovine locali, soprattutto nel Sud-Europa, perché in queste aree alcune razze potrebbero conservare componenti genetiche appartenute alla forma selvatica europea e non presenti in quella vicino-orientale, componenti che potrebbero rivelarsi importanti per il miglioramento genetico.

“L’addomesticamento di molte specie animali – spiega David Caramelli – ha accompagnato la nascita delle civiltà moderne. La domesticazione dell’uro iniziò all’incirca 10.000 anni fa, e avvenne attraverso la selezione di caratteristiche come la docilità e la maggiore produzione di latte e di massa muscolare. L’uro era piuttosto grande (più grande dei bovini attuali), aggressivo, aveva le corna ricurve e il mantello tra il marrone e il nero nei maschi e rossastro nelle femmine. Il declino demografico dell’uro, causato soprattutto dall’intensa caccia da parte dell’uomo, iniziò probabilmente 2-3000 anni fa. L’ultimo esemplare di uro si estinse in Polonia nel 1627”.

“E’ stato – continua Caramelli – un processo di enorme importanza per le società umane, per la loro economia, per il loro modo di vivere, per lo sviluppo di relazioni sociali di tipo diverso. L’addomesticamento dell’uro ha sicuramente influito anche sull’evoluzione dell’uomo. Per esempio, è dimostrato che la diffusione in molte popolazioni umane di mutazioni sul DNA che permettono la digestione del lattosio anche in età adulta è avvenuta con un tipico processo darwiniano di selezione naturale dovuto al cambiamento di dieta”.

“Capire la storia evolutiva della specie che forniva ai nostri antenati una ottima preda di caccia e i cui discendenti – che ritroviamo più semplicemente al supermercato – ci forniscono un notevole apporto di proteine animali, capire cioè dove, quando, come e quante volte l’uomo ha modificato questa specie e allo stesso tempo ha modificato sé stesso – commenta Giorgio Bertorelle – significa capire una parte molto importante della nostra storia. Ma può significare molto anche per impedire l’estinzione di razze domestiche importanti perché portatrici di geni ancestrali e per identificare i geni dei bovini che sono stati determinanti per il cambiamento dalla forma selvatica a quella domestica”.

Firenze: Un bovino di 11.000 anni faultima modifica: 2011-02-03T15:24:39+01:00da minobezzi1
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