Portoferraio (LI): La zona umida di Schioppaeello-Le Prade

 

In occasione della Giornata mondiale delle zone umide, che si festeggia  in tutto il mondo il 2 febbraio, a 40 anni dalla firma della Convenzione Internazionale sulle Zone Umide, siglata il 2 febbraio del 1971 a Ramsar, in Iran, e nell’ambito delle attività ed iniziative che Legambiente propone per il weekend, dal 4 al 6 febbraio, Legambiente Arcipelago Toscano ha scritto all’assessore all’ambiente della Regione Toscana, a quello ai parchi della Provincia di Livorno, al sindaco di Portoferraio ed al presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano per porre alla loro attenzione la situazione della zona umida dello Schiopparello-Le Prade (Sito di importanza regionale – SIR Le Prade -Mola, candidato a diventare Osai naturalistica e Amp) e delle altre residue nell’area costiera di Portoferraio, all’Isola d’Elba.

Secondo gli ambientalisti elbani, «La gestione e difesa della Zona umida delle Schiopparello-Le Prade (la maggiore delle uniche due di una certa dimensione  rimaste all’Elba (l’altra è Mola nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano) che si estende per circa 4 ettari nella costa del Comune di Portoferraio, a ridosso di una spiaggia) dovrebbe però maggiormente interessare la Regione Toscana che, per il suo grande valore naturalistico e la sua importanza per la migrazione, sosta e nidificazione dell’avifauna, l’ha protetta come Sito di Interesse Regionale (Sie) e la Provincia di Livorno che negli anni passati l’ha proposta come Oasi (tanto che la pubblicazione dell’Arsia “Le Oasi di protezione faunistica in Toscana” la include nel suo elenco specificando che “deve ancora essere deliberata, esiste al momento la proposta di istituzione nel Piano faunistico-venatorio provinciale 2001-2005), senza però mai arrivare ad una sua istituzione definitiva».

Legambiente Arcipelago ricorda a Regione, Provincia e Comune che «In molte pubblicazioni scientifiche ed ornitologiche viene sottolineata l’importanza delle Zone umide residue dell’Elba per l’avifauna nidificante (con numerose specie incluse nella Lista Rossa e negli elenchi di tutela nazionali e regionali) e per quella migratoria e svernante , come attestano gli eccezionali avvistamenti negli anni passati di gru, smerghi e nitticore.  Proprio questa zona umida, insieme a quella di Mola, rappresentando un importantissimo elemento della Important bird area (Iba) dell’Elba e una zona umida nell’immediate vicinanze del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, è stata al centro della vicenda dell’interramento dell’elettrodotto di Terna, che doveva attraversare con la sua linea aerea proposta proprio il corridoio naturalistico che divide le due aree e le du Zps presenti all’Elba».

Quindi il cigno Verde isolano chiede a Regione Toscana e Provincia di Livorno «Immediati interventi di salvaguardia (ad iniziare dalla tabellazione e dall’apposizione di cartellonistica con i divieti e le condizioni di utilizzo del Sir) per fare in modo che simili episodi non accadano più  e di recupero e valorizzazione della Zona umida di Schiopparello-Le Prade che, si ricorda, negli anni passati è stata oggetto anche di incendi dolosi».

L’invito alla Regione è di «Un maggiore controllo del SIR e la Provincia di Livorno, alla quale è affidata la gestione, a realizzare davvero ed al più presto quell’Oasi promessa e mai realizzata».

Inoltre Legambiente chiede che «Il Sir venga esteso alle vicine Zone umide di San Giovanni, Punta della Rena e Fosso di Riondo con importanti acquiferi superficiali, resti delle saline ed Habitat di foce» e che «Questa preziosa rete di piccole zone umide costiere residue presente nel Comune di Portoferraio venga inserita nel Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano per dare continuità alla necessaria protezione».

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Portoferraio (LI): La zona umida di Schioppaeello-Le Pradeultima modifica: 2011-02-04T17:39:58+01:00da minobezzi1
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