Preparazione della farinata garfagnina come mi è stata tramandata.
siate abbondanti con le verdure.
Cuocete in acqua fredda salata due patate a dadini che nella cottura si sfanno e insaporiscono il brodo, cavolo braschetta (cavolo nero quello con le foglie strette e lunghe) a pezzetti, fagioli scritti lucchesi o borlotti e cuocete per almeno 2 ore.
nel frattempo avrete fatto un soffritto abbondante di carota, cipolla e sedano con un pò di lardo e lo aggiungerete al brodo di verdura.
nella ricetta garfagnina si usa mettere l’osso del prosciutto, ma voi aggiungerete un pezzetto di prosciutto e magari anche una cotenna onde evitare cattivi sapori dell’osso.
aggiustate di sale e di pepe.
fuori dal fuoco aggiungete la farina di granturco fino a raggiungere la consistenza di un’impasto molto morbido mescolando continuamente per evitare che si formino grumi. Rimettete il recipiente sul fuoco, cuocete ancora per 45 minuti e aggiungendo eventualmente altra acqua bollente se la farinata tendesse a
inspessirsi troppo.
mettere in una zuppiera e nel proprio piatto aggiungere un giro d’olio di frantoio e una macinata di pepe fresco. (non mettere formaggio)
un consiglio spassionato.
fatene di più di quella che vi occorre perchè la farinata che il giorno dopo si sarà indurita la taglieremo a fette alte 2-3 centimetri e la friggeremo in padella fin quando avrà fatto una crosta dorata…. allora sì che ne gusterete appieno la sua bontà.
aggiunta da Tortuga
In Lunigiana, e se non erriamo nel Carrarese, si chiamava polenta incatenata (e, nel Pisano, bordatino) n.d.r.