Montelupo Fiorentino (FI): Una sina etrusca

Il reperto è stato oggetto di un accurato interevento di restauro e di ricerche che hanno permesso di scoprire ulteriori dettagli sulla sua storia e la sua provenienza
Nel mese di settembre 2010, nel corso di una campagna di scavo effettuata nell’abitato etrusco di Montereggi nel comune di Capraia e Limite, è stato effettuato un importante ritrovamento all’interno di una grande cisterna: una lastra in terracotta con la testa di una donna velata.

Sabato 12 febbraio, dopo un’accurata opera di restauro e una ricerca dettagliata il reperto sarà esposto presso il Museo Archeologico di Montelupo.

L’indagine ha messo in luce che la lastra fa parte di un gruppo decorativo ad altorilievo (si può dire coroplastico) che senza dubbio si può ora riferire al primo quarto del III secolo a. C. (intorno al 280 a. C.).
La datazione è stata possibile grazie anche ai reperti trovati nello stesso sito, in particolare le ceramiche a vernice nera rinvenute nello strato che conteneva la lastra, ed in quello superiore, che aveva un’anfora del tipo greco-italico ben databile.

“Per inquadrare questo reperto – spiega Fausto Berti – ci siamo avvalsi anche dello studio di L. Gilotta sul gruppo 14129 del Museo Gregoriano Etrusco 14129, molto simile al nostro, ma che mostra figure maschili con attributi (pampini d’uva, cornucopie) riferibili al dio Bacco”.

La parte superiore della testa, subito dietro la fronte, non è completa per trasformare questa dea in una Vanth, cioè in un demone in grado di progettare la riserva d’acqua contenuta nella cisterna.

È certo che la lastra era stata deposta ritualmente sul fondo, al disopra di un allettamento di piccoli sassi, logorati e lisciati a forma discoidale da una continuo flusso e riflusso delle acque, come avviene per il mare e, soprattutto, nei laghi: viene da pensare che siano stati estratti da qualche località lacustre consacrata alle acque.

Opere come quella rinvenuta a Montereggi si rifanno ad una produzione di epoca arcaica: il modello della donna velata con orecchini rotondi e collana di perle, che sta al disotto della composizione, lo si ritrova persino in antefisse del VI secolo a.C., ma l’insieme testimonia di una corrente artistica dell’ellenismo influenzata dalle tendenze “barocche” che aveva assunto l’espressione artistica sull’esempio del famoso altare di pergamo, ma ancora sensibile all’impostazione classica della figura.

Fino ad oggi si pensava che questo tipo di produzione fosse tipica del Lazio, il ritrovamento di Montereggi dimostra come questi modelli figurativi fossero diffusi molto più a nord, fino a comprendere la Toscana settentrionale.

“Oltre all’esposizione presso il Museo Archeologico di Montelupo, la lastra sarà pubblicata in un volume che colleghi e studiosi dedicheranno alla memoria del prof. Francesco Nicosia, già Soprintendente Archeologo per la Toscana, recentemente scomparso: a Nicosia si deve infatti l’impulso decisivo per gli scavi di Montereggi; sua è la prefazione del catalogo (Alderighi, Baldacci, Berti) che fu stampato agli esordi del progetto, nell’ormai lontano 1984” tiene a precisare Fausto Berti, direttore del Sistema Museale di Montelupo.

Montelupo Fiorentino (FI): Una sina etruscaultima modifica: 2011-02-11T19:22:13+01:00da minobezzi1
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