Portoferraio (LI): Sassi elbani come ricordini

 

Secondo Legambiente Arcipelago toscano «Due spiagge dell’Isola d’Elba, praticamente nel centro storico di Portoferraio, sono in erosione e stanno mutando il loro aspetto che risale alla storia ed addirittura al mito».

Si tratta delle Ghiaie, dove la leggenda narra che sbarcarono gli Argonauti alla ricerca del vello d’oro (mentre tiravano a riva la loro nave, macchiarono con le gocce del loro sudore i bianchissimi sassi della spiaggia, che per questo sono ancora oggi – almeno quelli che restano – picchiettati di nero, e delle Viste, una spiaggia che si aspre proprio sotto la Villa dei Mulini di Napoleone.

Gli ambientalisti elbani sottolineano che «Le due spiagge, oltre a molto evidenti fenomeni erosivi dovuti a poco oculate cementificazioni di anni ormai lontani e ad una manutenzione praticamente assente, scontano anche un altro fenomeno che si potrebbe definire di insensato consumismo turistico: i loro ciottoli vengono asportati a migliaia ogni anno come ricordo, come souvenir della storia e del mito elbano, a costo zero.

Un prelievo continuo che sta radicalmente mutando l’aspetto di queste due spiagge così diverse che si estendono a poche centinaia di metri di distanza su una costa che dovrebbe essere anche protetta dalla presenza della Zona di tutela biologica “Le Ghiaie – Scoglietto – Capo Bianco”».

A supporto della situazione di evidente degrado delle due spiagge il Cigno Verde isolano porta una serie di foto scattate alle Ghiaie ed alle Viste in questi giorni «Che evidenziano l’avanzare della sabbia al posto dei sassi degli Argonauti e dei ciottoli sui quali probabilmente passeggiò nervosamente Napoleone, durante il suo breve esilio principesco all’Elba, meditando la fuga e la rivincita» e Legambiente Arcipelago conclude: «Per questo, come già fece con un blitz Goletta Verde nel 2008, chiediamo ancora una volta al Comune di Portoferraio di fare una cosa semplice per impedire il furto dei sassi di Giasone e dell’Imperatore francese: si mettano, alle vie di accesso ed ai varchi di ingresso alle due spiagge, dei cartelli in diverse lingue che avvisino i turisti che non si possono asportare i ciottoli dalle due spiagge, perché si tratta di un furto di bellezza, che impoverisce, con un minuscolo, inutile e presto dimenticato souvenir, la nostra storia ed il nostro ambiente, provocando un aumento dell’erosione ed alla fine un danno al turismo e quindi all’economia di Portoferraio e dell’Elba».

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Portoferraio (LI): Sassi elbani come ricordiniultima modifica: 2011-02-15T09:49:00+01:00da minobezzi1
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