Figline VA (FI): Gianni Berengo Gardin

Trenta anni dopo Paolo Monti, la grande fotografia torna a Figline negli scatti di Gianni Berengo Gardin. Il suo obiettivo restituisce l’immagine di una terra che coniuga tradizione e modernità, natura, arte, cultura e vita quotidiana in una mostra che si terrà al Palazzo Pretorio dal 27 febbraio (inaugurazione ore 15.30) all’1 maggio ad ingresso libero.
Gianni Berengo Gardin è un’icona della fotografia italiana nel mondo. Ligure di nascita, classe 1930, inizia ad occuparsi di fotografia nel 1954 e le sue immagini guadagnano presto le pagine de “Il Mondo”, una delle voci più originali ed anticonformiste del giornalismo del secondo dopoguerra. Il suo archivio conta 1.350.000 scatti, molti di questi raccolti in oltre 200 libri fotografici, documenti che raccontano la storia, le aspirazioni, gli slanci e le frustrazioni, le tante bellezze e le contraddizioni, l’identità di un popolo e di un intero Paese. Le fotografie di Gianni Berengo Gardin sono esposte nei più importanti musei e gallerie d’arte, come il MOMA di New York, la Calcografia Nazionale a Roma, la Bibliotheque Nationale de France, la Maison Européenne de la Photographie e la Collection photo FNAC di Parigi. Il suo linguaggio fotografico è bianco e nero, per arrivare dritti alle cose, perché “il colore distrae sempre: si vedono più i colori che il contenuto delle immagini”. In bianco nero sono appunto le immagini di Figline raccolte in questa mostra, come in bianco e nero sono gli scatti di Paolo Monti, maestro di Gianni Berengo Gardin. Trent’anni sono trascorsi tra gli uni e gli altri, e nelle immagini dei due grandi fotografi è tutta la cifra del cambiamento. Gianni Berengo Gardin racconta Figline di oggi e lo fa muovendo dalle sue certezze: la bellezza della terra, la storia millenaria di un borgo e di un popolo, la vitalità del tessuto economico, tra antichi e nuovi mestieri; racconta di donne imprenditrici e di istituzioni, associazioni di volontariato e terzo settore che tessono insieme una efficace ed originale rete di protezione sociale e di promozione culturale, artistica, sportiva.
Racconta insomma di una Terra da Vivere che ha saputo riannodare il “filo della memoria” con il fiato della modernità e, senza retorica, guarda al futuro con la consapevolezza del suo passato e con l’ottimismo di un contatto ancora forte e vivo.
“A distanza di 30 anni dagli scatti di Paolo Monti – spiega il Sindaco di Figline, Riccardo Nocentini – la nostra Figline viene nuovamente immortalata da un altro grande fotografo, in una sorta di prosecuzione naturale che ci consentirà anche di capire come siamo cambiati. Negli scatti di Gianni Berengo Gardin si vede chiaramente la ricerca di un modo dinamico per fornire all’osservatore un’immagine di Figline che non sia la classica ‘cartolina’, ma che racconti invece ‘quello che siamo noi figlinesi’ facendo emergere un’ identità forte che passa, sì dai bellissimi paesaggi di una tipica terra di Toscana e dai suggestivi scorci del nostro centro storico, ma anche e sopratutto dalle facce di noi figlinesi. L’obiettivo di Gianni Berengo Gardin si è quindi indirizzato per catturare i volti di chi a Figline ci vive da sempre e di chi invece ci è arrivato da poco, di chi a Figline si impegna nel sociale e nello sport, di chi a Figline, attraverso il proprio lavoro, ci fa conoscere fuori dai confini del nostro comune”.
La mostra, organizzata dal Comune di Figline Valdarno con la collaborazione del Circolo Fotografico Arno, resterà aperta al pubblico ad ingresso libero dal 27 febbraio all’1 maggio al Palazzo Pretorio (piazza San Francesco, zona centro storico) con il seguente orario: 9-13 e 15-18.30 sia feriali che festivi. Per maggiori info www.comune.figline-valdarno.fi.it, tel. 055.9153509.

Figline VA (FI): Gianni Berengo Gardinultima modifica: 2011-02-16T15:09:48+01:00da minobezzi1
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