Lucca: Tito Strocchi


 

 Tito Strocchi, cavaliere dell’Ideale – Nato a Lucca il 26 giugno 1846, da genitori romagnoli, si laureò in Legge a Pisa, alla fine del 1866, dopo una prima rinuncia all’esame di laurea, sempre in quell’anno, per combattere da volontario nella III Guerra d’Indipendenza.

Con scarsa passione iniziò il tirocinio legale presso l’avv. Martini e solo nel 1873 si iscrisse all’albo degli avvocati di Lucca, per esercitare la professione a Bologna, poi a Massa e a Pietrasanta. Più portato per la letteratura e la politica, scrisse poesie, lavori teatrali e prose ed ebbe un’intensa attività giornalistica, fondando a Lucca “Il Serchio”, collaborando poi alla “Voce del Popolo” di Bologna, al “Corriere della Provincia di Massa”, alla più famosa testata de “Il Dovere”, a “Lo Squillo”di Genova.

La sua vita fu breve ma intensa, vissuta senza risparmio, con una grande carica ideale ai più sconosciuta e semmai avversata allora, come nei giudizi postumi, poiché ai molti dispiace trovare nelle virtù altrui lo specchio delle proprie ignavie. Augusto Mancini, invece, lo definì “soldato garibaldino e anima mazziniana”, lodandolo per il coraggio. Dote che dimostrò combattendo con Garibaldi contro lo Stato Pontificio, a Bagnorea, Monterotondo e a Mentana (dove venne catturato e rinchiuso poi in Castel S. Angelo), e contro i Prussiani, nel 1871, a fianco dei Francesi, meritandosi sul campo la promozione ad ufficiale. Con altrettanto coraggio operò a fianco di Mazzini, che lo riteneva uno dei suoi uomini migliori, organizzando trame sovversive, fra cui i moti insurrezionali lucchesi del giugno 1870, sventati dalle autorità e puniti con il carcere.

Libero pensatore, alla sua morte prematura avvenuta il 12 giugno del 1879, gli venne negata dal Municipio la sepoltura nel Cimitero urbano. La reazione dei democratici provocò l’intervento del Prefetto che impose al Comune la revoca del divieto di inumazione, non senza strascichi polemici protrattisi negli anni a seguire. Due famosi uomini di lettere hanno lasciato ai lucchesi un ricordo di Tito Strocchi: Giosuè Carducci che scrisse l’epigrafe tombale ancor’oggi leggibile nel nostro Cimitero urbano e Augusto Mancini che volle i suoi versi incisi nella targa monumentale dello scultore Francesco Petroni, apposta nel giugno del 1913 sotto il loggiato del Palazzo Pretorio. (Roberto Pizzi ripreso da Enzo Baccioli)

Lucca: Tito Strocchiultima modifica: 2011-03-14T16:39:00+01:00da minobezzi1
Reposta per primo quest’articolo