Carrara: 2010 positivo export dei marmi e graniti

 

Il settore italiano della pietra naturale ha fatto segnare, nel 2010, un andamento positivo in quasi tutte le voci che comprendono sia i materiali grezzi sia quelli lavorati.

Al 31 dicembre del 2010, infatti, le esportazioni di marmi, graniti, pietre e travertini, grezzi e lavorati, sono state pari a 4 milioni e 144 mila tonnellate per un valore complessivo di un miliardo e 581 milioni di euro con un aumento del + 9,5% nel valore complessivo e del +14,9% nelle quantità.

Lo rende noto l’Internazionale Marmi e Macchine di Carrara che, nel consueto lavoro di analisi dei trend e di confronto con i periodi precedenti, rileva, per le voci di maggior pregio (e valore) un livello di crescita che tocca il +9,2% in valore e il +11% sulle quantità che hanno visto un forte incremento dell’export di granulati e polveri di marmo (vedi tavola numero 1). I risultati si sono costruiti nel corso dell’anno e consolidati in chiusura, nonostante il leggero rallentamento sui volumi degli ultimi mesi del 2010. Il confronto con gli anni precedenti fa emergere che, per le quantità esportate, il settore è tornato ai livelli del 2008 ma mentre l’incremento rispetto al 2009 riguarda quasi tutte le voci i recuperi sull’export del 2008 riguardano soprattutto i materiali grezzi e semigrezzi mentre restano negativi i confronti sui lavorati soprattutto in granito che vedono scendere il valore medio.

«Un risultato complessivamente soddisfacente quello dell’export di settore a livello nazionale, che comunque deve essere consolidato e che, per alcune voci, dovrà scontare i riflessi delle ultime turbolenze come quelle del mercato nord africano – commenta il presidente di IMM Giorgio Bianchini – mentre, esaminando le singole voci, emerge che la positività del risultato è dovuta in parte considerevole ai marmi, sia grezzi che lavorati, risorsa nazionale che si fonda su materiali ben conosciuti ed apprezzati all’estero mentre per i graniti si deve riscontrare ancora una flessione sui valori medi dell’export. Tutto questo senza considerare i riflessi che potranno avere gli eventi del Giappone e quelli in atto nel Nord Africa per i quali ci auguriamo una rapida conclusione soprattutto per le popolazioni interessate».

La dinamica delle aree di sbocco per le esportazioni italiane vede l’Unione Europea ancora in posizione dominante sui valori (con quasi 468 milioni di euro) e con particolare peso sui lavorati in genere, mentre l’Estremo Oriente è più dinamico e ricettivo nell’import di marmi.

Si conferma anche il sorpasso nei valori dell’import dell’Estremo Oriente sul Nord America (Usa e Canada insieme), già segnalato nelle precedenti rilevazioni. Equivale a poco più di un milione di euro, ma se l’area asiatica mantiene il trend è una differenza destinata a crescere anche se la redditività per l’export delle aziende italiane, in questo caso, è decisamente minore.

Una nota interessante riguarda i valori medi: mentre l’UE, l’Africa, l’America del Centro e Sud e il Medio Oriente tendono a crescere, le altre aree (Nord America, Europa extra-UE, Estremo Oriente e Oceania) dimostrano una flessione anche se gli Stati Uniti restano al vertice della classifica dei paesi importatori con il valore medio più alto.

La Germania resta il Paese più importante fra i partner dell’Unione Europea con segni di ripresa nei volumi e nei valori con il granito che riprende a salire e resta la voce di maggior valore nel nostro export e riprende a salire assieme al marmo lavorato. In crescita le importazioni di marmi italiani anche per Austria, Francia, Polonia e Belgio oltre che per Turchia e Svizzera, in area non comunitaria anche se la Confederazione elvetica esprime un andamento oscillante mentre scendono leggermente le importazioni di Russia e Croazia. In Africa, soprattutto nella parte più importante, quella mediterranea, hanno ceduto già nel 2010 Marocco e Libia.

In America latina, la performance migliore la registra il Messico, che raggiunge il Brasile nei valori assoluti, e lo eguaglia anche nella positività del trend mentre in Medio Oriente la positività dell’areale è dovuta soprattutto ai paesi minori assieme a Libano e Qatar, perché tra i maggiori si registra una stabilizzazione dell’Arabia Saudita la prosecuzione del calo dell’import per Kuwait e Emirati Arabi.

Riflessione a parte per la Cina, che vede crescere le importazioni di marmi grezzi, con quasi 83 milioni di euro su un totale di circa 104, ma che importa in misura crescente anche lavorati , sia di marmo (in misura nettamente maggiore) che di granito mentre anche l’India comincia a importare in trend crescente soprattutto marmi, sia grezzi che lavorati, nonostante le ben note difficoltà che i produttori italiani incontrano per esportare in questo paese.

Carrara: 2010 positivo export dei marmi e granitiultima modifica: 2011-03-25T15:34:16+01:00da minobezzi1
Reposta per primo quest’articolo