Fior di danza
5 aprile ore 21
Balletto dell’Esperia
TRITTICO ‘900
La morte del cigno
coreografia Thierry Malandain
musica Camille Saint Saëns
interpreti Laura Missiroli, Silvia Moretti, Roberta Noto
L’après-midi d´un faune
coreografia e ideazione scenica Eugenio Scigliano
musiche Claude Debussy
interpreti Davide Di Giovanni, Davide Valrosso
I quattro temperamenti
coreografia Paolo Mohovich
musica Paul Hindemith
interpreti Davide Di Giovanni, Gonzalo Fernandez, Giovanni Insaudo, Laura Missiroli, Silvia Moretti, Roberta Noto
La morte del cigno è un momento di danza pura: la rivisitazione di Malandain non vede in scena un’unica danzatrice, bensì propone un trio femminile a evocare la potenza e la grazia di un uccello, il cigno, nei secoli protagonista di molti simboli, tra cui quello della luce. Tre donne scese dal cielo vengono sulla terra per rendere il loro ultimo soffio prima di incarnarsi in cigni e intraprendere un nuovo volo.L’après-midi d’un faune è un brano tutto al maschile che evoca lo spirito animalesco e l’erotismo latente presente nella coreografia originale di Nijinsky. Scigliano esalta la mascolinità attraverso le sue forme sinuose e sensuali ma al tempo stesso forti e terrene, in armoniosa contrapposizione con la celebre musica di Debussy. Nel balletto il fauno è il tramite per un giovane addormentato in mezzo alla natura, per capire la sua sessualità e per costruire il proprio essere. Paul Hindemith compose nel 1940 il brano I quattro temperamenti, che divenne poi nel 1946 uno dei maggiori capolavori di George Balanchine. La rivisitazione di Paolo Mohovich, che chiude lo spettacolo, vuole essere un omaggio al grande coreografo. il balletto esplora in modo più viscerale e meno astratto l’essenza dei quattro temperamenti creando movimenti coreografici che nella loro estrema purezza e musicalità rimandano inevitabilmente al capolavoro di Balanchine.
5 aprile ore 21
CARAVAGGIO
un balletto Matteo Levaggi
musica originale Giovanni Sollima
impianto scenico e costumi Roger Salas
disegno luci Enzo Galia
sopranista Massimo Castagno
danzatori Manuela Maugeri, Viola Scaglione, Giuseppe Cannizzo, Gert Gijbels, Alvaro Dule, Vito Pansini
Il balletto nasce nel 2004 per il Festival Internazionale di Balletto di Genova Nervi, sulle nervose note che Giovanni Sollima, ha composto in una partitura originale per violoncello e elettronica.L´oscuro impianto scenico di Roger Salas lascia filtrare la luce, che si staglia sui danzatori vestiti da costumi color sabbia. Tra i numerosi riferimenti al Barocco, spicca la presenza in scena di un sopranista, ad evocare quella spensierata giovinezza, fresca, sensuale, ma allo stesso tempo ambigua e tormentata, come poteva essere la personalità di Caravaggio.Matteo Levaggi definì questa creazione il suo lavoro sulla seduzione, ed è proprio in questa direzione che si sviluppa la coreografia, con il suo intercedere bruciante e avvolgente. Lo spettatore, non è portato a conoscere la storia del Caravaggio, ma a vivere un´esperienza di pura energia in cui vengono lanciati i danzatori, in continuo gioco-sfida che crea tra loro, quell´energia travolgente e quella forza che caratterizzano l’opera del grande pittore.
29 aprile ore 21
Venerdì 29 aprile, ore 21
Compagnia Junior BdT
NEL FUTURO DELLA DANZA. ADESSO!
Cromatismi
In prima regionale assoluta
coreografia e musica computerizzata Francesco Nappa
Duetto inoffensivo
coreografia Federico Bigonzetti
musica Gioacchino Rossini
Il filo di Arianna
coreografia Arianna Benedetti
musica originale Federico Bigonzetti
Sens-Action
coreografia Eugenio Buratti
musiche Alva Noto e Ryuichi Sakamoto
Un agguerrito ensamble di danzatori propone un originale format coreutico, con ‘prime’ e nuovi allestimenti del più recente repertorio, di cinque creazioni firmate da autori di chiara fama e di sicuro talento quali Mauro Bigonzetti, Eugenio Scigliano, Francesco Nappa, Eugenio Buratti ed Arianna Benedetti. Un programma di forte spessore artistico, che si sviluppa su linguaggi espressivi anche diversi, dal neo-classico, al contemporaneo, alla contaminazione con forme della danza urbana e hip-hop, sempre tuttavia previlegiando le capacità comunicative ed interpretative della danza pura, distante da supporti forniti da altre arti sceniche, teatrali, scenografiche, multimediali, perché sicura delle proprie infinite potenzialità di trasmettere contenuti ed emozioni ad ogni pubblico e ad ogni latitudine, purchè sempre forte di un livello esecutivo proiettato alla perfezione.