Guasticce (LI): Corsi alla De Tomaso

Partiranno i corsi di formazione per i 140 lavoratori della De Tomaso, l’azienda che si appresta ad avviare la produzione di autovetture di lusso a Guasticce, dove la casa automobilistica ha preso il posto della ex Delphi.

Ad assicurare la partenza dei corsi è stato l’intervento della Regione Toscana che da un lato ha garantito un suo finanziamento e dall’altro ha sostenuto la richiesta nei confronti della Commissione europea. La De Tomaso avrà due centri di produzione, uno in Toscana, a Guasticce, l’altro in Piemonte, nel Torinese. L’assessore regionale toscano alle Attività produttive, Gianfranco Simoncini, ha commentato: “Apprendiamo con soddisfazione che il nostro lavoro di pressione, insieme a Ministero del Lavoro e Regione Piemonte, nei confronti della Commissione europea ha dato esiti positivi”.

E ancora: “La Commissione ha fatto sapere di aver autorizzato, in base alle norme sugli aiuti di Stato, i fondi, in tutto 19 milioni e 200 milioni di euro, che serviranno a cofinanziare la parte pratica dei corsi”. Simoncini ha sottolineato inoltre che i corsi di formazione per i lavoratori della ex Delphi possono partire proprio grazie all’intervento della Regione, che ha consentito alla De Tomaso di accedere, in Toscana, a un finanziamento di 1 milione e 500 mila euro, grazie a un bando per la formazione nelle imprese. Il finanziamento assicurato dalla Regione servirà a coprire i costi della formazione teorica.

costaovest

Guasticce (LI): Corsi alla De Tomasoultima modifica: 2011-03-28T09:59:59+02:00da minobezzi1
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Un pensiero su “Guasticce (LI): Corsi alla De Tomaso

  1. Certo, tanti buoni propositi, ma in realtà questi corsi di formazione, (iniziati da circa 1 mese), non hanno continuità.
    Un giorno ci sei, un giorno sei a casa perchè non ti pagano..
    (premetto che saranno circa 100euro)
    Un giorno ti riempono di speranze sul futuro dell’azienda, con la super macchina che verrà costruita, e semplicemente 24 ore dopo, incertezza totale, assemblee e braccia incrociate, da parte dei lavoratori che si sentono frustrati, presi in giro, CONFUSI.
    Per non parlare delle condizioni di lavoro durante la “FORMAZIONE”, come potrei , potremmo, chiedere a bambino di esercitarsi a scrivere su un quaderno usato, dove non c’è un solo quadretto bianco??Anche, quando persino la maestra, si rifiuta di insegnare perchè non retribuita?? Non capisco il loro gioco, oltre a togliere la dignità alle persone con decenni di servizio, li fanno vivere anche nell’incertezza. “Forse” avevano solo bisogno dei finanziamenti regionali..E la Regione??
    Chi controlla il Controllore???

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