L’artista sceglie di invadere questa zona selvaggia della riva toscana attraverso chiari simboli della civiltà tecnologica. Quali saranno i loro piani? Per cosa si sta lavorando? In uno spazio recentemente oggetto di dibattito sulla sua salvaguardia, costantemente minacciato dall’incuria e da rovinosi progetti di cementificazione, Galli sceglie provocatoriamente di intervenire in maniera effimera usando il gesso per costituire i suoi personaggi. Figure realizzate di getto, dalla superficie trattata grossolanamente, quasi un timbro di fabbrica dell’autore, installate e lasciate al loro destino, con un compito da svolgere, costruire, mantenere o distruggere? Ai posteri l’ardua sentenza.
Gaia Querci per viareggiOk