Firenze: Verso la termovalorizzazione

 “La quantità di diossina originata dai fuochi di artificio la notte del 31 dicembre 1999 è pari a quella emessa dall’inceneritore di Londra in 100 anni di funzionamento”. Così si è espresso il professor ing. Ennio Carnevale (Dipartimento di Energetica “Sergio Stecco” Università degli Studi di Firenze) intervenendo questo pomeriggio al convegno “La termovalorizzazione dei rifiuti oggi – Lo smaltimento dei rifiuti nell’area Fiorentina” in corso a Palazzo Medici Riccardi organizzato dal Centro Studi Emergenze”.

Dagli anni Settanta si è passati da una emissione di diossina di 10 ngTeq/Nm3 ad un valore di 0,001 ngTeq/Nm3 negli anni Duemila. Quindi, secondo il professor Carnevale “dal punto di vista tecnologico oggi si è in grado di ridurre gli impatti ambientali ben al di sotto delle condizioni limite richieste dalle vigenti leggi”.

“La tecnologia – ha aggiunto il docente universitario – per effetto della pressione imposta dalla normativa ambientale si spinge oggi verso un livello di controllo del sistema dei sovvalli anche solidi e liquidi e non più al solo problema del controllo delle emissioni in atmosfera. Siamo nella fase tecnologica di ricerca di soluzioni alternative per il recupero dei sovvalli solidi residuali (15-25%): recupero inerti,  riuso di sovvalli sodici, produzione di pellet inerti vetrosi etc.).

Il professor Ennio Carnevale ha poi affrontato il tema della produzione di energia e al contributo che può arrivare dai termovalorizzatori “Per l’area metropolitana Firenze – Prato – Pistoia occorrono circa 5.600 GWh/anno di energia elettrica. Volendo soddisfare solo il 10% di tale fabbisogno occorrerebbero oltre 9 km2 di pannelli (il doppio se si usa film sottile) per risparmiare 1.200 TEP/anno di fonti primarie”

A questo proposito il docente universitario ha illustrato la produzione di energia che potrebbe arrivare da un inceneritore simile a quello in funzione a Brescia: “Rifiuti trattati 552.138 t; Energia dalla combustione dei rifiuti 1.348 GWht (PCI medio: 2100 kcal/kg); Energia elettrica prodotta 361 Gwhe; Energia termica utile prodotta 290 GWht; Rendimento energetico medio 27%; Energia primaria risparmiata 115.949 tep; Scorie, polveri e ceneri prodotte 154.835 t (Riduzione in massa: 72%)”.

“Come ribadito dalla Direttiva dell’Unione Europea (2008/98/CE) – ha concluso il professor Carnevale – le esperienze più virtuose di gestione dei rifiuti urbani evidenziano ormai con chiarezza il ruolo irrinunciabile dell’approccio integrato i cui principi cardine sono rappresentati, in ordine di priorità, dalla riduzione dei rifiuti, dal recupero di materia (riuso e riciclaggio), dal recupero di energia e, solo come misura residuale, dallo smaltimento in discarica. In Italia, i rifiuti urbani smaltiti attraverso la termovalorizzazione rappresentano una quota poco superiore al 10%, nettamente inferiore rispetto alla media Europea (20%) ed a Paesi come Francia, Germania, Austria (oltre il 35%). La discarica è la forma di gestione più diffusa, anche se non più la prevalente (45%)”.

 

 

Firenze: Verso la termovalorizzazioneultima modifica: 2011-04-15T19:00:00+02:00da minobezzi1
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