Terranuova Bracciolini (AR): L’affaire Podere Rota

 

Sabato dal comune di San Giovanni partirà una manifestazione per protestare contro l’ampliamento della discarica di Podere Rota, sita nel comune di Terranuova Bracciolini, che riceve i rifiuti urbani dei Comuni del Valdarno e di altre zone limitrofe, servendo un bacino di circa 115.000 abitanti.

Alla manifestazione hanno aderito anche diversi gruppi di maggioranza dei comuni confinanti con Terranuova, dunque coloro che usufruiscono del servizio offerto da Podere Rota e che beneficiano delle compensazioni ambientali concordate: San Giovanni Valdarno, per esempio quest’anno ha ricevuto una consistente somma dal Comune sede di impianto per i disagi provocati dal sito di discarica. Questo introito così importante è stato riconosciuto poiché è fuori dubbio che vi siano dei disagi e che questi debbano essere compensati.

Anche Castelfranco di Sopra parteciperà alla manifestazione contro l’ampliamento, (e addirittura ha aderito il primo cittadino in persona!) cioè contro l’impianto nel quale quotidianamente conferisce i rifiuti prodotti dai suoi cittadini.
Eppure la decisione dell’ampliamento della discarica di Podere Rota, arrivata dopo ben 3 anni di tavoli, incontri, riunioni, è stata ratificata e resa definitiva proprio dagli enti competenti, attraverso la Conferenza dei Servizi, dopo tutta una serie di approfondimenti che hanno riguardato il monitoraggio del possibile inquinamento dell’aria e delle acque, per i quali era stato infatti sospeso il procedimento nell’estate scorsa.

E alla fine, in seguito agli esiti della Conferenza dei Servizi conclusiva che si era tenuta il 30/12/2010, chiusa con decisione unanime, il progetto di ampliamento della discarica che Csai ha presentato è stato ritenuto compatibile nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale attivata.

Nella delibera sono state confermate le prescrizioni che dovranno essere rispettate in fase di realizzazione del progetto. Tra queste c’è la realizzazione di ulteriori 4 piezometri per monitorare la falda acquifera e il proseguimento del monitoraggio di tutti i nuovi piezometri realizzati e di quelli che verranno realizzati.

Importanti opere e interventi sono inoltre previsti nelle zone limitrofe alla discarica, come la messa in sicurezza idraulica dell’area posta a valle dell’impianto, lungo la strada provinciale ed il Borro di Riofi. Questi interventi saranno sostenuti da Csai, la società che gestisce l’impianto, la quale, riconoscendo un disagio alle popolazioni che abitano nei pressi dell’impianto, avrà cura di mitigare qualsiasi forma di impatto al fine di rendere migliore la qualità della vita di questi cittadini.

In seguito alla decisione definitiva, al fine di rendere consapevole la popolazione interessata delle decisioni prese, sono state organizzate anche delle assemblee pubbliche proprio con gli enti competenti, quali la Provincia, Arpat, i consulenti che hanno effettuato i monitoraggi e la società che gestisce l’impianto.
Il problema portato all’attenzione, soprattutto da parte dei cittadini è stato quello degli odori. Nei primi giorni di Aprile, infatti, sono state molte le segnalazioni, da parte soprattutto di cittadini residenti nel Comune di San Giovanni, che lamentavano la presenza di cattivi odori.

Tra le possibili cause la società ha individuato un repentino aumento delle temperature con una marcata differenza fra quelle della mattina e del primo pomeriggio, oltre al fatto che i rifiuti conferiti in questo ultimo periodo, dopo essere stati trattati secondo le normali procedure previste dalla normativa, vengono conferiti in una zona di coltivazione più esposta e meno riparata rispetto alla precedente.
La società che gestisce l’impianto ha ribadito in più sedi e in modo formale la propria disponibilità ovviamente a ridurre i disagi, ma anche ad accogliere e prendere atto di un’eventuale decisione da parte degli enti alla sospensione delle attività di conferimento dei rifiuti fino alla messa in opera del nuovo modulo di discarica.

E’ dunque particolarmente curioso il fatto che alla marcia contro Podere Rota, parteciperanno invece proprio quelle Amministrazioni che usufruiscono del servizio di smaltimento dei propri rifiuti all’impianto, senza dover cercare altri siti di conferimento in altre Province e che ne ricevono quindi anche benefici economici.
Risorse che possono utilizzare in investimenti per opere pubbliche che siano di sostegno e di compensazione per quei cittadini che soffrono un disagio dalla presenza della discarica
E che sulla base della disponibilità offerta dall’azienda che la gestisce, potrebbero rinunciare a questi benefici chiedendo la chiusura dell’impianto in attesa del completamento dei lavori d’ampliamento, per venire incontro ai disagi lamentati dai cittadini.
Un disagio che significa però anche risposte e soluzioni al tanto dibattuto tema dei rifiuti.

greenreport

Terranuova Bracciolini (AR): L’affaire Podere Rotaultima modifica: 2011-05-05T19:28:00+02:00da minobezzi1
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