Firenze: Sfogliare il tempo

Casa Masaccio con la partnership del Museo Man di Nuoro, promuove una nuova edizione de L’evento immobile, rassegna a cura di Cristiana Collu, Saretto Cincinelli e Alessandro Sarri, che quest’anno ha per sottotitolo Sfogliare il tempo.

La manifestazione, giunta alla sua V° edizione sarà articolata in vari eventi che, a partire da maggio si susseguiranno in Toscana ed in Sardegna, per concludersi con la consueta mostra a San Giovanni Valdarno (inaugurazione il 17 Settembre 2011).

 

Incentrata su un percorso plurale e intermittente, all’insegna della delocazione,  L’evento immobile. Sfogliare il tempo si propone di analizzare, attraverso la presentazione di opere video e cinematografiche, ciò che di permanente e di fisso resiste ed insiste in ogni immagine in movimento e, parallelamente, di indagare l’infinita disponibilità del tempo ad essere colto ed accolto nel proprio irriducibile intervallo.

 

La manifestazione cerca così di delineare una sorta di tempo in stato vegetativo, una temporalità in stato d’arresto, in stallo, tale da non poter essere derubricata a semplice movimento o a semplice stasi.

 

 

Dopo gli appuntamenti del 5 maggio a Prato, allo Spazio K e Galleria Gentili che hanno avuto per protagonisti Emanuele Becheri (IT), Alejandro Moncada (MEX), Katharina Segura Harvey (UK), Paolo Meoni (IT). La rassegna L’evento immobile. Sfogliare il tempo prosegue con due appuntamenti fiorentini:

 

Il 13 Maggio alle ore 21 a Villa Romana, Rinaldo Censi terrà una lecture sulla temporalità nel cinema sperimentale. In tale occasione saranno proposti film di Ken Jacobs, Malcolm Le Grice  e Hollis Frampton, mentre il 17 giugno a EX3, alle ore 21, sarà presentato il mediometraggio del filmmaker greco George Drivas: Empirical Data, 2009,  proposto in numerosi festival e rassegne internazionali ma inedito in Italia.

 

Periodi (note su tre film)

I film: Let There Be Whistleblowers di Ken Jacobs, Nostalgia di Hollis Frampton e Berlin Horse di Malcolm Le Grice, indicano alcuni modi differenti di trattare la temporalità filmica. Perturbando il concetto di rappresentazione, i tre filmmaker lavorano e interpretano vecchie pellicole delle origini, a volte strisce di immagini in formato ridotto. Oppure fotografie. Sfruttano le qualità cinematiche a loro disposizione: proiezione, scorrimento, arresto, ripetizione, montaggio. Ciò che ha luogo è un’operazione di dilatazione o di compressione, una vera e propria modulazione ritmica (e metrica) del fotogramma: una serie di “adagio”, “largo”, o dei “rondò”. Qualche “prestissimo”. Insomma, dei periodi. Incluse tutte le sfaccettature che il termine accoglie. 

 

 

Ken Jacobs è nato a Brooklyn, NY, nel 1933. Allievo di Hans Hofmann, comincia a girare film verso la metà degli anni ’50. La sua filmografia è sterminata. Orchard Street, Blonde Cobra sono alcuni dei primi film che ha realizzato, insieme a Jack Smith. E’ di questo periodo la nascita del progetto intitolato Star Spangled to Death, terminato pochi anni fa, film di sette ore composto da materiali d’archivio, found footage, e materiale dello stesso Jacobs. Il suo film più famoso è certamente Tom Tom the Piper’s Son (1969) realizzato a partire da un breve film delle origini girato da Billy Bitzer nel 1905. Professore presso l’Università di Binghampton, Ken Jacobs ha continuato a realizzare film servendosi soprattutto di materiali delle origini, mettendo anche a punto quella che egli chiama “Nervous System”, una proiezione-performance dal vivo, intensificata spesso da un violento effetto stroboscopico e anaglifico, tridimensionale.

 

Nato in Ohio, Hollis Frampton (1936-1984) è stato un filmmaker, un artista, un fotografo e uno scrittore. Le sue riflessioni sulla fotografia e sul cinema aspettano ancora una traduzione italiana. Amico di Frank Stella (è sua la foto che venne inserita nel catalogo della mostra “Sixteen Americans”). Zorns Lemma, (nostalgia), sono tra i suoi lavori cinematografici più rappresentativi. Ha lavorato alacremente a un ciclo di film intitolato Magellan, rimasto incompiuto. E’ stato uno dei fondatori del “Digital Arts Lab”, presso il Center for Media Study del SUNY, a Buffalo. I suoi testi sono stati raccolti nel libro intitolato “On the Camera Arts and Consecutive Matters. The Writings of Hollis Frampton”, curati da Bruce Jenkins.

 

Malcolm Le Grice, inglese di Plymouth, nato nel 1940, è probabilmente il filmmaker “modernista” più conosciuto in Inghilterra. Nel suo lavoro, Le Grice ha costantemente riflettuto sulle potenzialità del film, compresa la sua dimensione proiettiva, e del processo di visione che questa innesca. Dopo aver iniziato la sua carriera come pittore, ha cominciato a lavorare su formati ridotti, Super 8 (Little Dog for Roger, 1966). Professore, autore di libri pregevoli dedicati al cinema d’avanguardia, Abstract Film & beyond (1977) e Experimental Cinema in the Digital Age (2001). Tra i suoi film più conosciuti, Berlin Horse (1970), Threshold (1972), After Manet (1975). Le Grice ha lavorato a una dimensione multischermica della proiezione cinematografica ed è stato tra i primi a riflettere sull’avvento del digitale.

 

Rinaldo Censi

Si occupa di immagini mobili. Collabora a “Alfabeta2” e a “Il Manifesto”. Monta rassegne cinematografiche con spirito warburghiano, quando glielo permettono. Ha scritto Formule di Pathos. Genealogia della diva nel cinema muto italiano, Cattedrale, Ancona, 2008. Ha curato per la Cineteca di Bologna l’edizione dvd delle Histoire(s) du cinéma di Jean-Luc Godard. Insegna Storia e filologia del cinema presso l’Università di Pavia.

 

 

 

la rassegna proseguirà

 

Il 17 giugno a EX3, Firenze, dove alle ore 21, e alle ore 22 sarà presentato il mediometraggio del filmmaker greco George Drivas: Empirical Data, 2009, proposto in numerosi festival e rassegne internazionali ma inedito in Italia.

 

La penultima tappa di Sfogliare il Tempo si terrà in Sardegna, nella prima settimana di luglio, all’interno del festival letterario L’isola delle storie di Gavoi. Il festival, promotore nel 2007, in collaborazione con il museo Man, della prima edizione de L’evento immobile, dedicherà una sezione di approfondimento all’opera di alcuni artisti proposti nelle varie tappe della manifestazione o protagonisti della mostra di Casa Masaccio.

 

Il 17 settembre, infine, la rassegna approderà, come nelle precedenti edizioni, a San Giovanni Valdarno, dove a Casa Masaccio e alla Pieve di San Giovanni Battista saranno presentati, tra gli altri,  video di Ane Mette Hol (N), Alexandra Navratil (CH), George Drivas (GR), Alexandros Papathanasiou (GR), Margot Quan Knight (USA), Jutta Strohmaier (A), Arnold von Wedemeyer (D), Rob Carter (UK), Kathrin Sonntag (D).

 

Nel giorno dell’inaugurazione lo storico del cinema Rinaldo Censi terrà una lecture su La Jetée di Chris Marker.

Firenze: Sfogliare il tempoultima modifica: 2011-05-12T15:18:22+02:00da minobezzi1
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