Lucca: Antonio Mzzarosa

 

Una mostra etnografica e una conferenza sulla cultura contadina lucchese per ricordare nel 150esimo della morte il marchese Antonio Mazzarosa, fondatore e, nel tempo, presidente della Cassa di Risparmio di Lucca. Sono le iniziative promosse dall’Associazione Culturale Ponte in collaborazione con la Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno (Gruppo Banco Popolare), in programma il 20 maggio prossimo, alle ore 17, a Palazzo Gigli, sede storica della Cassa. Iniziative che rappresentano un tributo alla figura e all’opera di Antonio Mazzarosa, che fu autore di un manuale su “Le pratiche della campagna lucchese”, pubblicato nel 1846, che rimane un testo fondamentale per capire la storia e la tradizione del nostro territorio.

Della mostra e della conferenza si è parlato nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti il presidente della Cassa di Risparmio, Alberto Varetti, e il presidente dell’Associazione Culturale Ponte, Sebastiano Micheli.  

“La mostra – ha spiegato Micheli – presenterà, oltre a quelli fissati dal Mazzarosa, molti altri reperti,  rimasti a testimoniare la Storia dell’Uomo nella Piana di Lucca. Ed è stata nostra premura raccoglierli in più di 25 anni di vita associativa in vista della costituzione di un museo che ne salvasse e ne perpetuasse la memoria”.

La realizzazione di un museo sulla civiltà contadina lucchese è un obiettivo pienamente condiviso dal Presidente Varetti, secondo il quale “l’unico modo per tramandare le culture passate è quello di farne oggetto museale”.  

Nel corso della conferenza stampa, Varetti ha ricordato lo stretto legame che, dal tempo del Marchese Mazzarosa in poi,  ha unito il mondo contadino lucchese e la vita della Cassa di Risparmio che dall’Ottocento fino almeno agli anni Sessanta del secolo scorso finanziò prevalentemente l’agricoltura.  

“Ma la Cassa – ha ricordato ancora il Presidente – ha ben altri meriti nel campo agricolo, perché si deve a questa istituzione l’educazione nelle campagne alle migliori pratiche e la promozione di scuole tecnico-agrarie. La cattedra ambulante pratica nata dell’Ottocento – spiega meglio Varetti – sfociò, nel 1903, nell’istituzione di una cattedra presso l’Istituto Tecnico e Commerciale Francesco Carrara. Quindi, durante un arco temporale di svariati decenni, l’istruzione del mondo agricolo fu di fatto affidata alla Cassa, che continuò fino al 1920 a finanziare e promuovere il Tecnico del quale fu anche fornitrice di attrezzature tecnico-didattiche”.

“Se vogliamo dare un senso a molte attività umane, grazie alle quali oggi siamo qui a parlare – ha concluso Varetti – è necessario non disperdere i principi operazionali e quindi la conoscenza di tutta quella congerie di cose, strumenti, attrezzi e cultura che hanno per tanti secoli costituito una delle principali attività del nostro Paese”. 

Un museo, dunque, sulla civiltà contadina: “Gli oggetti in mostra in questi locali – ha puntualizzato Sebastiano Micheli – vogliono solo essere un piccolo esempio di questa cultura e un ulteriore invito a meditare se meriti dimenticare del tutto una parte essenziale del percorso storico locale, un momento e un’esperienza che tra l’altro, con sacrificio, ha gettato le basi del nostro attuale benessere”.

loschermo

Lucca: Antonio Mzzarosaultima modifica: 2011-05-13T11:01:49+02:00da minobezzi1
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