Suvereto (LI): La TreGiorni del Vermentino

 

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L’agricoltura ha svolto da sempre, nel nostro territorio, un importante ruolo di tutela dell’ambiente, contribuendo a preservare un paesaggio le cui connotazioni sono riconosciute a livello internazionale. La Provincia di Livorno, attraverso Il Piano di Sviluppo rurale, ha teso a valorizzare le attività agricole che oggi, ancora di più, sono chiamate a farsi promotrici di uno sviluppo sostenibile, con attività all’avanguardia nell’ambito della qualità dei sistemi produttivi.

 

Un ruolo fondamentale nell’innovazione delle colture lo svolgono le produzioni legate all’enologia, con aziende che in questi anni hanno rilanciato l’immagine dei vini del territorio provinciale, grazie ad un’attenta politica di ricerca e sperimentazione che ha innalzato notevolmente la qualità dei prodotti.

Del futuro dell’enologia e dei possibili intrecci di una viticoltura attenta alla tradizione ma anche alla preservazione dell’ambiente si è parlato nella tre giorni di Suvereto dedicata al vino Vermentino.

“L’idea – ha sottolineato l’assessore provinciale al turismo Paolo Pacini – è quella di promuovere un confronto più ampio sul ruolo di traino che la viticoltura può avere nella tutela del bene primario costituito da un ambiente unico per le sue caratteristiche”.
 Nel corso della manifestazione “Vermentino in Borgo”, promossa dalla Provincia in collaborazione con Provincia di Livorno Sviluppo e il Comune di Suvereto, l’argomento è stato dibattuto in una nutrita serie di incontri, convegni, momenti musicali, dove non sono mancate apprezzate degustazioni di prodotti dei territori di Liguria, Toscana, Sardegna e Corsica, tutte aree interessate dal progetto transfrontaliero Ver.Tour. Mer.

La nota significativa è arrivata dai due interessanti convegni che hanno teso a mettere in luce come nel campo della viticoltura anche le aziende italiane stiano puntando a migliorare la produzione tenendo in considerazione prioritariamente il territorio, l’ambiente, il risparmio energetico.

In particolare, durante il convegno “Un paesaggio, un vino, un territorio” è emersa l’importanza del racconto del paesaggio come qualità imprescindibile per dare al vino quel valore aggiunto che merita. “Il vino è parte della bellezza che noi contribuiamo a creare con il lavoro. Non dobbiamo dimenticarci che il nostro territorio, il paesaggio che abbiamo sono una ricchezza che solo noi possiamo disperdere”. Aldo Vaira, importante produttore di Barolo, aveva in mente le colline di Langa ma lo stesso concetto è stato ripreso più volte da Piermario Meletti Cavallari, produttore di Vermentino all’Isola d’Elba. In pratica grande attenzione ai territori, a come si gestisce lo sviluppo dei luoghi perché solo conservandoli con raziocinio diventano l’arma in più della produzione vinicola. “Anch’io nel mio lavoro – ha sostenuto Luca Bracali maitre sommelier del ristorante da Bracali a Massa Marittima – cerco sempre di raccontare il luogo dove ci sono le vigne che danno origine al vino scelto dal cliente. Il nostro paese ha in questo un’arma in più rispetto a tutti gli altri”. Anche il sindaco di Suvereto Giampaolo Pioli ha spiegato come anche l’associazione Città del Vino, da lui presieduta, sostenga la tutela del paesaggio come valore aggiunto nella promozione e vendita del vino.

Sulla tutela del paesaggio e in particolare sul risparmio energetico nella viticoltura italiana si sono confrontati l’assessore Provinciale all’agricoltura Paolo Pacini, il direttore della Cantina Antinori, la rappresentante della società AzzeraCO2 (società italiana che accompagna le aziende nel percorso di abbattimento della CO2), il giornalista enogastronomico Salvatore Marchese. Il punto di partenza è stato l’importante progetto di nuova piantagione di querce da sughero in Sardegna.In pratica, come è stato spiegato, 17 tra le maggiori aziende italiane, hanno deciso di azzerare le emissioni di anidride carbonica legate alle promozione del vino italiano all’esterno piantando querce da sughero. Un bosco di 3750 querce da sughero toglierà gas serra dal cielo e contribuirà a fornire tappi necessari a mantenere un elemento della tradizione enologica. Sono allo studio, inoltre, anche altre soluzioni legate alla costruzione delle cantine e alle bottiglie.

Ma una delle notizie più importanti emerse dalla tre giorni di Suvereto è che il vino Vermentino, anche grazie ai progetti come Ver Tour Mer, sta conoscendo anche in Toscana una momento di grande lancio. “E’ positivo che oggi nei nostri ristoranti, oltre ai vini rossi toscani si trovi sempre di più anche il Vermentino. – ha ricordato l’assessore Pacini -. Questo è il segno che tutta la produzione della nostra regione, sia nei rossi ma anche nei bianchi, sta tenendo bene nonostante un mercato in forte calo e in forte competizione”.

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Suvereto (LI): La TreGiorni del Vermentinoultima modifica: 2011-08-08T19:37:12+02:00da minobezzi1
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