Montalcino (SI): Quale futuro?

 Leonardo Romanelli

Insomma, per domani ci si aspetta veramente una giornata di tuoni e fulmini(metaforicamente parlando, siamo sotto vendemmia!) in quel di Montalcino: si riunisce l’Assemblea dei soci per discutere sulla proposta di cambio del disciplinare del Rosso di Montalcino, per ammettere la presenza, nel vino, di altri vitigni autorizzati dalla Regione Toscana.

Ora, se volete saperne di più vi conviene visitare il blog di Franco Ziliani, che ha seguito la vicenda dall’inizio schierandosi, fin da subito contro tale ipotesi. Poi registro un intervento di Aldo Fiordelli, quello di Davide Bonucci e volendo anche quello di Andrea Petrini: insomma, tirando le fila, sono tutti contrari alla proposta. Le motivazioni dei produttori quali sono? Adeguamento del vino al gusto del consumatore, capacità di maggiore penetrazione nei mercati orientali e, last but not least, vivere più tranquilli senza che la magistratura possa intervenire.

Beh, c’è stato chi ha piantato merlot dove non poteva, avendo cura però di contornare la vigna con tutte piante di sangiovese, le leggende narrano anche di chi, in piena notte, ha spiantato ettari di vigneti che non erano esattamente uve adatte a fare Brunello…anche se , ad onor del vero, il cambio del disciplinare non lo riguarda, essendo limitato al Rosso.

Il mio parere su come andranno le cose? Vincerà chi ha proposto la modifica, la leva sono le vendite che, sul Rosso, risultano stagnanti, la doc Sant’Antimo, nata per fare vini con vitigni internazionali non ha mai sfondato e l’unica soluzione sembra quella di far leva sul nome Montalcino e vendere anche il Rosso, oltre che il Brunello. Ma non ci avevano sempre raccontato che il miglior sangiovese del mondo si trovava solo sulle colline ilcinesi? E’ vero, ma questo non basta più a convincere i nuovi consumatori a berlo, “E’ il mercato bellezza!”, oramai acqua passata…ehmm, vino scusate!

 

Montalcino (SI): Quale futuro?ultima modifica: 2011-09-05T09:16:59+02:00da minobezzi1
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