Giglio Isola (GR): La plastica dei fondali? anche dalla Corsica

 
 
 
 

“Si può condividere l’istituzione di un parco marino o meno – questa amministrazione non la condivide – ma non si può strumentalizzare un intervento di bonifica del fondale gettando fango sull’economia di una comunità intera”. Alessandro Centurioni, assessore all’ambiente del Comune di Isola del Giglio interviene dopo l’azione di Greenpeace sul fondale di Cala Cupa.

Spettacolarizzazione studiata a tavolino – “Purtroppo abbiamo dovuto constatare che l’intervento di Greenpeace, coadiuvata da un diving locale, sull’Isola del Giglio si è rivelato un attacco premeditato e con esito già preparato, una spettacolarizzazione studiata a tavolino con il solo obiettivo di rilanciare l’istituzione dell’area marina protetta. Le fotografie sul sito di Greenpeace lo dimostrano. Ma che si siano sbagliati tempi, modi e obiettivo da colpire lo dimostra anche il comunicato di Greenpeace con il quale chiede scusa all’amministrazione comunale rimarcandone l’impegno in materia ambientale.

Ne prendiamo atto consapevoli che la strada fin qui intrapresa sia quella giusta e siamo disponibili a portare avanti in modo forte e unitario tutte quelle iniziative tese alla valorizzazione e non alla spettacolarizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico del Giglio. Restano comunque alcuni punti da chiarire. Cala Cupa, per la sua peculiare conformazione, è una naturale zona di accumulo di rifiuti trasportati dal mare. Le 200 bottiglie di plastica vengono quasi tutte dalla costa trasportate dalle correnti insieme alle cassette di polistirolo raccolte. Allora? Istituiamo l’Area Marina Protetta in Maremma? A Giannutri c’è dal ‘96, ma sono quattro anni che i volontari continuano a riportare a galla bottiglie e immondizie varie e ne avranno all’infinito dato che la maggior parte di quei rifiuti non vengono da Giannutri.

A Capo Marino, durante la giornata ecologica di maggio, volontari hanno portato via da terra circa 2 metri cubi di plastiche spiaggiate. L’AMP l’avrebbe evitato? Cala Maestra di Montecristo (Riserva Naturale Integrale e Riserva Naturale Biogenetica diplomata dal Consiglio d’Europa con 4 abitanti) è quotidianamente ripulita dai guardiani che raccolgono plastiche provenienti anche dalla Corsica.

L’elenco sarebbe ancora lungo e in nessun caso si troverebbe che un’area marina protetta ha impedito lo spiaggiamento di rifiuti. Riguardo alla diminuzione di cetacei mi permetto di obiettare che al Giglio quest’estate si sono succeduti avvistamenti di capodogli, balenottere comuni e stenelle, oltre a mante, tonni, tartarughe caretta e addirittura cavallucci marini nel Campese. L’Amministrazione Comunale basa il suo lavoro sulla tutela, recupero e fruibilità dell’ambiente ritenuto un bene primario imprescindibile per ogni gigliese. In due anni sono state effettuate quattro giornate ecologiche a terra e a mare, una campagna per la rimozione amianto (120 ql avviati a smaltimento, che si ripeterà), giornate formative con le scuole, pulizia dei sentieri e ripristino dei vecchi tracciati, distribuzione di portacicche da spiaggia e sensibilizzazione dei turisti, smaltimento delle barche abbandonate su Giglio e Giannutri, istituzione di un tavolo di lavoro con Coseca per lo studio di metodologie per implementare la raccolta differenziata”.

 

Giglio Isola (GR): La plastica dei fondali? anche dalla Corsicaultima modifica: 2011-09-08T17:00:00+02:00da minobezzi1
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