San Gimignano (SI): Lo zafferano

La pianta dello zafferano si adatta molto bene ai climi caratterizzati da piovosità media. Tollera anche climi più piovosi, come in Kashmir, dove l’indice di piovosità è molto intenso. Ciò che noi coltivatori dobbiamo assolutamente evitare sono i ristagni d’acqua, molto dannosi allo sviluppo della pianta; per questo motivo una coltivazione su terreno leggermente scosceso è preferibile ad una su terreno pianeggiante. Il terreno ideale per una coltivazione sono terreni sabbiosi o argillosi, con una buona drenatura e molto permeabili.

Il bulbo dello zafferano tollera la neve e anche brevi periodi di gelo. Nel periodo estivo, quando la pianta si trova in fase di riposo, le alte temperature non creano alcun tipo di problemi al bulbo.

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La documentazione storica sulla coltivazione del croco (termine volgare di crocus sativus) a San Gimignano, è straordinariamente ricca, tanto da consentire perfino la ricostruzione dell’ubicazione dei terreni interessati. Varie fonti assicurano, fin dal 200, l’utilizzo dello zafferano oltre che in cucina, anche nella tintura, nella medicina e nella pittura. Esso viene menzionato in antichi documenti medievali di carattere finanziario o contrattuale, così come nelle leggi e nei regolamenti comunali. Oggi lo zafferano, nonostante non abbia più la grande valenza finanziaria di un tempo, mantiene una notevole importanza in campo gastronomico e farmaceutico.

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San Gimignano (SI): Lo zafferanoultima modifica: 2011-10-31T18:15:42+01:00da minobezzi1
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