SARA BERCHIOLLI per loschermo
Ci mancava anche il maltempo e i conseguenti disastri alluvionali in Lunigiana a complicare ulteriormente i tempi tecnici del già complicato passaggio al digitale terrestre della Toscana, in programma a partire da domani. Per iniziare bene la settimana e la nuova avventura, il digitale toscano ha creato non pochi problemi tra polemiche, frequenze non assegnate e graduatorieancora da capire e accettare. Inoltre, il maltempo in Lunigiana ha dilatato i tempi, ritardando di qualche giorno il tanto atteso salto.
Per prima sarà la Garfagnana, che calerà il sipario sull’analogico martedì 8 novembre, seguita dalla Versilia, in attesa per il 16 e infine Lucca, Piana e Viareggio che chiuderanno la tornata il 18 novembre.
Passando ai problemi.
L’assegnazione delle frequenze è stato un procedimento tutt’altro che chiaro: le classifiche vengono infatti stilate assegnando 45 punti per la copertura territoriale, 30 punti per il capitale sociale, 20 punti per il numero di dipendenti a tempo indeterminato, 5 punti per la storicità. La graduatoria pubblicata lo scorso 25 ottobre non ha reso note le frequenze assegnate.
Intanto però erano state incentivate le fusioni e le cooperazioni – a patto che le televisioni non operassero in zone sovrapponibili – creando consorzi dove il punteggio viene calcolato attraverso la moltiplicazione tra il numero degli emittenti coinvolti e il coefficiente assegnato alla società capofila. Questo ha dato origine ad alleanze con reti con un capitale sociale minimo o senza dipendenti. Non viene infatti considerata l’attività dei singoli partecipanti, ma il numero degli stessi.
La graduatoria stessa, una volta ultimata, ha poi portato confusione. I tempi brevi e la riconosciuta instabilità meteorologica di novembre non aiutano, come non ha aiutato la sospensione e la ripubblicazione della graduatoria riveduta e corretta con lo spostamento di un cartello dal diciottesimo al quattordicesimo posto.
Infine, non mancano le polemiche. L’emittente cittadina NoiTv con un’attività storica, un discreto numero di lavoratori dipendenti e un’alta copertura territoriale si è piazzata ventesima, nonostante le sue competenze le garantirebbero di entrare tra le prime diciotto.
Nonostante NoiTv e Antenna 5 di Empoli si siano piazzate ventesima e diciannovesima, sono state paradossalmente riconosciute dal Ministero delle Telecomunicazioni tra le più importanti in Toscana.
Altrettanto dubbie sono state le assegnazioni di posizioni elevate a televisioni che poco prima del bando avevano registrato sospetti aumenti del capitale sociale o prive di dipendenti residenti in Toscana, o note addirittura per non pagare gli stipendi ai giornalisti.
Ma cosa succede a quelle reti che non hanno ricevuto le frequenze?
Potranno continuare la loro attività, ma solo come operatori di contenuti: potranno, quindi, creare servizi e interviste che saranno però trasmessi da altre reti. Dovranno comunque rimanere spente per alcune settimane, costringendo quindi i dipendenti, nel caso più fortunato, a un periodo di cassa integrazione. Anche le pubblicità, e quindi le entrate economiche da esse derivanti, subiranno uno stop.
In questi giorni il Ministero sta rivalutando nuovamente la graduatoria, quando, in seguito anche ad altre contestazioni, si è instillato il dubbio che fosse errata pure la seconda versione. I tempi sono comunque molto stretti: le attività del Ministero sono riprese mercoledì 2 novembre e anche qualcosa venisse modificata la decisione e le due grandi escluse venissero reintegrate, le stesse dovrebbero comunque partire in ritardo rispetto alle altre reti.
Mentre rimane da capire chi eventualmente si accollerà i rimborsi di quelle reti che hanno già acquistato la nuova strumentazione e che potrebbero essere tolte dalla graduatoria, NoiTv rimarrà spenta, per lo meno in alcuni giorni e per lo meno in quei Comuni dove lo switch off sarà già realtà.
In questo caos di ritardi, polemiche ed errori, a noi non rimane altro che esprimere ai colleghi tutta la nostra solidarietà.