Calcinaia (PI): Che ti fa la musica

 

La comunicazione più efficace

MARCO G. MATTEOLI per loschermo

 

È una serata molto ventosa, venerdì. Anche a Calcinaia. C’è un piccolo ristorante, che ogni tanto comprime più di duecento coperti sfruttando ogni angolo possibile, riducendo lo spazio vitale molto al di sotto anche degli standard Ryanair. Informale, per via della gestione familiare, e dei soliti avventori che, appunto ogni tanto, si pigiano più per il dopo cena che per il desco.

Il clima è allegro mentre si aspetta l’emozione. L’attesa profuma di vino rosso della casa, di pennette alle verdure, di spezzatino e pandoro a spicchi. Tutta roba che finisce alla svelta, non si vede l’ora che cominci. I camerieri ormai non passano più, è il segnale: si girano le sedie verso il piccolo palco, poco più che una pedana, a un metro e mezzo da noi. Simone, uno dei proprietari, sale una scaletta e accende le luci sul palco.

La musica è uno straordinario modo di comunicare. Usa leve diverse rispetto al linguaggio, la percezione dei suoni coinvolge direttamente le parti più profonde ed antiche del nostro cervello. Si crea una condizione non facilmente riproducibile con il linguaggio, potremmo dire che diffonde l’emozione, invece che suscitarla. Quando ascoltiamo musica che ci piace molto ci rilassiamo, ci disponiamo ad una attenzione positiva. La fisica delle onde sonore è straordinariamente coinvolgente, se pensiamo alle rappresentazioni grafiche dell’insieme armonico di frequenze che giudichiamo suono invece che rumore. Ma gli effetti della percezione producono una magia che va oltre la comprensione dei fenomeni. 

Arrivano i musicisti, tutti tra i cinquanta e i sessanta. Prima un ragazzotto calvo con le sneakers – un tempo capellone – ammicca verso il pubblico, sorride e si piazza alla batteria. Si aggiusta gli occhiali. Poi un omone alto, con un sorriso ampio e lunghi capelli neri. Mani grandissime, affusolate. Sale sul palco e afferra uno strano basso elettrico a sei corde mancino, con le corde montate come per un destro. Non una sola nota finora. Arrivano insieme sassofonista e tastierista. Il primo è giovanile, timido e carino, ha la fisionomia dell’uomo tranquillo, il vicino di casa col suo sax contralto acquistato quando aveva quindici anni. Il secondo, emaciato, con il sorriso tirato per i fatti suoi, gli occhi piccoli e gentili, saluta tutti con piccoli inchini, alla giapponese.

Quasi all’improvviso, tra gli applausi dell’accoglienza, iniziano. Pressione, qualità, sentimento, divertimento e mestiere. Si vedono gli umori, l’empatia, si sente il cuore di ogni componente di questo gruppo straordinario, ciascuno con esperienze diverse. Un gruppo fondato dal pianista plurinominato ai Grammy Awards Jeff Lorber, l’inventore dello smooth Jazz, con Eric Marienthal, sassofonista passionale dal timbro e dallo stile inconfondibili, Jimmy Haslip, lo storico bassista degli Yellow Jackets, innumerevoli contributi ai più grandi esponenti della scena fusion, jazz e pop, e Gary Novak, altro notissimo turnista con centinaia di collaborazioni.

L’atmosfera, smaltito il profumo del caffé, si accende di mani che seguono il ritmo incalzante e piedi che non sanno star fermi. Mentre ascolto e sorrido, mi sorprendo ancora una volta della carica che questa comunicazione porta con sé. Un concerto dal vivo sorprende, afferra e avvicina musicisti e pubblico in modo rotondo e pulito, amplificato dall’intimità di un ambiente raccolto. Si coinvolgono tutti i sensi, si producono endorfine e ci si sente bene, si sorride per un paio d’ore ininterrotte, nel quotidiano succede di rado. Si è davvero ben disposti.

E così compro anche il disco, Jeff me lo autografa con dedica. 

 

Jeff Lorber

Eric Marienthal

Jimmy Haslip

Gary Novak


Calcinaia (PI): Che ti fa la musicaultima modifica: 2011-12-19T09:18:39+01:00da minobezzi1
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