Grazie al Consorzio di Tutela, fondato nel 2000 da 21 produttori, il Montecucco DOC è cresciuto in quantità e qualità in maniera esponenziale fino a diventare il gioiello enologico della Maremma toscana.

Nasce infatti dalle uve coltivate nei 7 comuni di Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbenga e Seggiano dove il microclima è unico: fresco e ventilato, con correnti che arrivano dal Mar Tirreno “schermate” dal Monte Amiata alle cui pendici si trovano le vigne, tra i 150 e i 400 metri sul livello del mare.

Per fregiarsi della DOCG, che decorre dalla vendemmia 2011, il nuovo disciplinare fà salire l’utilizzo dell’uva Sangiovese al 90% minimo (prima era 85%) e fissa l’invecchiamento minimo a 12 mesi in legno e 4 in bottiglia, facendo scendere le rese per ettaro a 70 quintali.

Se pensiamo che la DOC Montecucco è stata riconosciuta solo nel 1998, riusciamo ad apprezzare il grande lavoro svolto dal Consorzio di Tutela in soli 13 anni. Oggi sono iscritte 52 aziende su 70!

I vino DOC Montecucco sono: il DOC Rosso (che utilizza uva Sangiovese minimo 60%), il DOC Vermentino (85% Vermentino) e il Bianco (60% Trebbiano Toscano). Tutte le uve sono raccolte esclusivamente entro i confini della Doc e sul collo delle bottiglie viene applicata la fascetta con il logo del Consorzio e il numero progressivo.

Arrivati a questo risultato due sono le sfide per il futuro: continuare con la crescita (il potenziale produttivo del Montecucco, se tutti i vigneti fossero dedicati alla DOC e alla nuova DOCG, sfiorerebbe i 5,5 milioni di bottiglie l’anno, contro gli attuali 1,8!) e il potenziamento dell’offerta enoturistica.

Il territorio dell’entroterra collinare toscano è di grande bellezza storica e paesaggistica, con borghi suggestivi, natura, chiese e castelli, cultura, storia e natura …buon cibo e ottimi vini!

(www.consorziomontecucco.it)

Clara Mennella per oliovinoepeperoncino